Tod's: "Inchiesta caporalato, garantiremo la sicurezza e dignità del lavoro, fanno parte del nostro dna"

L’istanza dei legali al gip Santoro dopo la richiesta del pm Storari di sospendere la pubblicità del brand per sei mesi

Di Giorgio d'Enrico

Diego Della Valle 

Milano

Tod's: "Inchiesta caporalato, garantiremo la sicurezza e dignità del lavoro"

Tod’s afferma di voler “fare tutto quanto in proprio potere per garantire la sicurezza e la dignità del lavoro”, valori considerati parte del proprio Dna. È quanto scrivono gli avvocati Francesco Mucciarelli e Luisa Mazzola in un’istanza indirizzata al gip Domenico Santoro, con la quale la società ha chiesto il rinvio dell’udienza fissata per discutere la richiesta del pm Paolo Storari di applicare per sei mesi il divieto di pubblicità. Il giudice ha accolto la richiesta, aggiornando il procedimento al 23 febbraio.

Le contestazioni della Procura milanese nei confronti di Tod's

Nell’atto con cui a fine ottobre è stato chiesto lo stop alle campagne del brand, la Procura ha ricostruito un presunto “sistema illecito” da cui l’azienda si sarebbe avvantaggiata consapevolmente, secondo gli accertamenti dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro. Un meccanismo che avrebbe garantito “enormi profitti” attraverso lo sfruttamento di manodopera cinese pesantemente sottopagata. La richiesta del pm evidenzia inoltre che Tod’s non avrebbe modificato il proprio modello organizzativo e che continuerebbe a servirsi di fornitori coinvolti nello schema al centro dell’indagine. Sono attualmente indagati tre manager e la società.

La difesa: “Contratti risolti, nessun rischio di reiterazione”

Nell’istanza di cinque pagine presentata al gip, i legali della spa sottolineano la “risoluzione di tutti i contratti con i fornitori della filiera” sotto indagine, elemento che per la difesa escluderebbe il rischio di reiterazione del reato. Gli avvocati ricordano inoltre che la società disponeva già di modelli organizzativi e sistemi di controllo adeguati, oltre a una mappatura completa di appaltatori e subappaltatori. A fronte delle risultanze investigative, la difesa sostiene che alcune situazioni sarebbero rilevabili solo tramite “mezzi di indagine non disponibili ai privati”, spesso riferite a soggetti “ignoti” alla società.

Le misure avviate da Tod’s

La società, come si legge nell’atto difensivo, ha interrotto i rapporti con un appaltatore della produzione già a luglio, in concomitanza con l’emersione di altre indagini che coinvolgevano grandi marchi della moda, e ha reciso ulteriori legami con imprese della catena produttiva. Oltre alla revisione dei fornitori, è stato avviato un nuovo ciclo di formazione obbligatoria per tutto il personale a partire da gennaio e affidato un incarico a un consulente esterno per rafforzare il piano di audit sulla filiera. Per i difensori occorre attendere il completamento di queste attività prima di affrontare l’udienza sul divieto di pubblicità.

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