Treni, un 2026 da incubo per i pendolari lombardi tra tratte interrotte e cantieri infiniti su 24 linee
Cantieri Rfi su 24 linee ferroviarie lombarde: stop prolungati, tratte interrotte e proteste dei pendolari per tempi e modalità dei lavori
Treni, un 2026 da incubo per i pendolari lombardi tra tratte interrotte e cantieri infiniti su 24 linee
Il 2026 si annuncia come un anno complesso per i pendolari lombardi. Anche nei prossimi dodici mesi, infatti, la rete ferroviaria regionale sarà attraversata da una lunga serie di cantieri che interesseranno almeno 24 linee, con interruzioni totali, rallentamenti e servizi a singhiozzo. Un vero e proprio slalom tra lavori e deviazioni che rischia di mettere alla prova la pazienza di migliaia di viaggiatori quotidiani.
Le direttrici più colpite: Milano e l’asse nord-ovest
Le aree maggiormente interessate dagli interventi di Rfi saranno il nodo di Milano e alcune direttrici strategiche per la mobilità regionale. Sotto pressione soprattutto le linee Milano–Domodossola, Milano–Genova e l’area Gallarate–Varese, con sospensioni che in alcuni casi dureranno settimane, se non mesi.
Il primo blocco è già partito a fine dicembre con lo stop sulla tratta Rho–Gallarate. A gennaio scatterà un’interruzione di tre settimane tra Gallarate e Laveno Mombello, mentre solo il periodo delle Olimpiadi invernali vedrà una tregua temporanea dai cantieri.
Primavera ed estate, la fase più critica
Con l’arrivo della primavera i lavori riprenderanno lungo l’asse che collega Gallarate al confine svizzero, con stop differenziati fino a Pino Tronzano. A giugno scatterà una delle interruzioni più pesanti: il ramo Gallarate–Varese–Porto Ceresio resterà fermo per circa un mese.
Ma sarà l’estate il momento più delicato. Tra metà giugno e fine luglio la tratta Domodossola–Arona verrà sospesa per oltre quaranta giorni, mentre più a nord lo stop tra Domodossola e Iselle durerà quasi due mesi. Nello stesso periodo, per i lavori legati alla nuova stazione di Mind, uno dei binari tra Milano Certosa e Rho resterà fuori uso per tre mesi, con inevitabili ripercussioni sulle frequenze.
Passante ferroviario e nodi urbani sotto pressione
Come già accaduto nel 2025, anche il prossimo anno è prevista la chiusura estiva del Passante ferroviario milanese. Dal 3 al 30 agosto la circolazione nel corridoio sotterraneo sarà completamente sospesa. A seguire, tra fine agosto e inizio settembre, si fermeranno anche i collegamenti tra Rogoredo e San Cristoforo. Disagi in vista anche a Milano Greco, Pavia e Cremona, dove sono previsti stop parziali o totali dei binari nei mesi estivi.
Milano–Genova, estate senza treni diretti
Tra gli interventi più impattanti per i viaggiatori c’è quello sulla Milano–Genova. Da fine maggio a metà luglio i treni circoleranno su un solo binario in alcuni tratti, mentre dal 20 luglio al 28 agosto la linea sarà completamente sospesa. Per oltre un mese non ci saranno collegamenti diretti tra Milano e la Liguria, con bus sostitutivi e deviazioni come unica alternativa.
La protesta dei pendolari: “Servono più certezze”
A sollevare forti perplessità sono i rappresentanti dei pendolari lombardi. Secondo Andrea Mazzucotelli, portavoce dei comitati, i lavori sono necessari ma la gestione lascia molti interrogativi. “Siamo favorevoli agli interventi che migliorano sicurezza e regolarità – spiega – ma fermare intere linee per mesi, più volte all’anno, senza spiegazioni chiare, non è accettabile”.
Il nodo, secondo i pendolari, non è solo la quantità dei cantieri, ma la mancanza di trasparenza su tempi, modalità e benefici reali degli interventi. Un tema che, anche nel 2026, rischia di restare al centro del dibattito sulla mobilità lombarda.