Appartenenza e cultura: l'Università Statale di Milano lancia la rete degli alumni

Il 7 novembre la Statale di Milano lancia l'iniziativa rivolta a coloro che ne hanno frequentato le aule. La rettrice Marina Brambilla: "Possono essere una guida per i nostri nuovi studenti"

di Fabio Massa
Marina Brambilla
Milano

Appartenenza e cultura: l'Università Statale di Milano lancia la rete degli alumni

Senso di appartenenza. Qualcosa di molto sottovalutato quando si guarda la società e la politica (che dalla società discende). C’è un disperato bisogno di far parte di qualcosa. Sui social ci si schiera, da una parte o dall’altra. Perché si vuole appartenere. E questo quasi sempre crea problemi, crea mostri. Crea polarizzazioni tremende. A volte però questa voglia di appartenere a un gruppo, a una parte della società che si ritiene “buona”, ha anche declinazioni assai positive, delle quali purtroppo si parla molto poco.

Faccio un esempio. Sabato sono andato a un Open Day del Liceo Classico Manzoni: madri e padri emozionati, figli incuriositi. Molti di loro sono figli di ex manzoniani, come me. Molti di loro non faranno la scuola dei genitori, perché per fortuna faranno la loro strada autonoma. Eppure gli studenti di oggi del Manzoni, chiamati dalla preside a parlare all’Open day, hanno sottolineato una cosa che mi ha colpito: il Manzoni dà un senso di appartenenza. Chi passa qui un pezzo di vita, acquisisce un aggettivo specifico: “manzoniano”.

Non è l’unica scuola o istituzione, ovviamente, che crea un senso di appartenenza “positivo”. Sono molte, e mi fa piacere che l’Università degli Studi di Milano, ovvero la “nostra amata Statale” (nostra perché mi sono laureato là, e perché è quella che sforna più laureati in assoluto a Milano), abbia deciso di rilanciare, per volontà della rettrice Marina Brambilla, la rete degli alumni, ovvero di tutti quelli che hanno frequentato quelle aule, impiegando una parte importante della loro giovinezza a sognare e programmare là il futuro. E’ un modo per valorizzare quel senso di appartenenza, e di metterlo a disposizione dei giovani. Ecco, quando penso alla polarizzazione, al senso di appartenenza, vorrei non pensare alla politica, e agli imbecilli del web, ma a queste grandi istituzioni, delle quali sentirsi parte perché sono state parte delle nostre vite.

E quindi? Quindi iniziamo a segnarci un appuntamento: 7 novembre ore 18. Se uno si è consumato le suole tra legnaia e sedi distaccate, è da aprire il calendario e scriverci sopra che non si può mancare.

Brambilla: "Gli alumni possono restituire alla Statale il valore della loro esperienza"

“Lo facciamo per riconnetterci con forza con i tanti laureati che usciti dalle nostre aule e dai nostri laboratori hanno contribuito a portare nella società un cambiamento positivo - spiega Brambilla -. I nostri alumni hanno dato un impatto civico concreto, come persone e come professionisti, e hanno contribuito a lasciare alle nuove generazioni un ateneo, una città, un Paese che speriamo sia sempre migliore”. Quindi, la parola d’ordine è coinvolgere. Con un obiettivo preciso: “Ci rivolgiamo ai tanti alumni hanno sviluppato le loro idee nel mondo. Devo dire che sono anche certa che stiano portando nel mondo quei valori che la Statale incarna come ateneo: presidio di libertà e di democrazia, presidio di cultura e di pensiero critico. Tutti valori che oggi vanno difesi strenuamente”. 

La rete serve a chiedere agli alumni una restituzione: "Penso che vogliano restituire alla Statale ciò che hanno avuto, pensando ai giovani di oggi: la loro esperienza. In un’epoca di profondi cambiamenti geopolitici che interrogano l’Europa e l’Occidente, e anche la nostra università, i nostri alumni possono essere una guida per i nostri giovani studenti. Il mio auspicio è che possano aprire con i giovani un dialogo intergenerazionale”. E ancora: “La rete degli alumni unisce la solidità della nostra tradizione allo spirito innovativo e al coraggio che solo i giovani hanno nell’immaginare il futuro”.

Quanto vale la Statale di Milano

Già, quanto vale la Statale? Ovviamente, non in senso economico. Ma nel senso più profondo, ovvero all’impatto che ha sulla metropoli e direi anche sulla Regione. Per rispondere in modo non circostanziato: tantissimo. Poi però possiamo metterci anche qualche numero. Nel 2025 gli immatricolati ad oggi sono circa 19500, in crescita. Su questi 1500 sono arrivano dall’estero, e crescono anno su anno. Alla fine del 2024 gli studenti iscritti erano 61700 con 11700 laureati. Le otto Facoltà e due Scuole offrono 161 corsi di studio tra primo e secondo livello, mentre la formazione avanzata è assicurata da 36 corsi di dottorato e 70 scuole di specializzazione. Il lavoro di ricerca si svolge in 31 dipartimenti, 65 centri di ricerca coordinata e 36 centri interuniversitari. 

Gli alumni d’eccellenza della Statale di Milano

Vogliamo fare una breve carrellata di alumni d’eccellenza? Per lettere e filosofia: Antonio Scurati, Andrea De Carlo, Giancarlo Pontiggia, Massimo Recalcati. Artisti e dintorni: Carlo Fontana, Gianfranco Maraniello, Federico Bertolani, Silvia Filippini Fantoni, Teresa Falcone, Cecilia Alemani. E ancora la console e imprenditrice Claudia Buccellati, la rettrice dello Iulm Valentina Garavaglia, Sergio Romano, Marta Cartabia, il vicepresidente della Consulta Luca Antonini, l’ex capo della Procura di Milano Edmondo Bruti Liberati, Matteo Bonelli dello studio omonimo, le manager Michaela Castelli e Patrizia Grieco, la mia amica Daniela Mainini. E ancora, gli ex sindaci Giuliano Pisapia e Gabriele Albertini e Letizia Moratti, il presidente della Regione Attilio Fontana, il ministro Giuseppe Valditara e l’ex pm Antonio Di Pietro, la vicesindaco Anna Scavuzzo e l’assessora Martina Riva, oltre alla presidente del consiglio comunale Elena Buscemi. I giornalisti Michele Brambilla, Danda Santini, Walter Galbiati, Rosa Teruzzi, Manuela Ravasio, Ferruccio De Bortoli. E ancora Olly, Massimo Doris, Marcello Foa. In medicina i nomi sono decine e decine, tutti luminari, ma per farla breve: Gianluca Vago, Alberto Mantovani, Roberto Garofalo, Andrea Vitali, Alessandra Kustermann, mentre in farmacia Annarosa Racca, Massimo Scaccabarozzi. Qualche altro nome tanto per i “fuochi d’artificio finali”: Gabriella Greison, Telmo Pievani, Liliana Segre (honoris causa) e Claudio Descalzi, amministratore delegato di ENI.

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