Urbanistica Milano, la Procura sequestra un altro cantiere in viale Papiniano

Contestati abuso edilizio e lottizzazione abusiva a costruttore e direttore dei lavori. L'indagine nata da un esposto di un condominio vicino al cantiere

di Giorgio d'Enrico
Milano

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Urbanistica Milano, la Procura sequestra un altro cantiere in viale Papiniano 

La Procura di Milano è tornata a intervenire su un nuovo caso di presunta lottizzazione abusiva in città. Nel mirino dei pm è finito il cantiere di viale Papiniano 48, dove — secondo gli inquirenti — sarebbe stato avviato un intervento edilizio qualificato come “ristrutturazione” tramite Scia, mentre si tratterebbe in realtà della demolizione di un edificio e della costruzione ex novo di un fabbricato residenziale di otto piani fuori terra e due interrati. Proprio per questo i magistrati hanno disposto il sequestro preventivo.

Chi sono le persone indagate nella nuova indagine milanese


Nell’indagine, coordinata dall’aggiunta Tiziana Siciliano e condotta dai pm Giovanna Cavalleri e Luisa Baima Bollone, risultano indagati Mauro Colombo, “direttore dei lavori e progettista”, e Salvatore Murè, “legale rappresentante” della Papiniano 48 srl e della Murè Costruzioni. Le contestazioni, riferite a reati ipotizzati dal 2024, riguardano abuso edilizio e lottizzazione abusiva.

Lo schema è quello noto: nuove costruzioni qualificate come ristrutturazioni

Per l’accusa, l’intervento sarebbe stato “indebitamente qualificato come opere di ristrutturazione anziché interventi di nuova costruzione”, ricorrendo a una Scia anziché a un permesso di costruire, che avrebbe richiesto anche un piano attuativo. L’area rientra nel “Nucleo di Antica Formazione del Comune di Milano” ed è vincolata anche dal “Naviglio Grande”.

Lo stop del Comune e la ripresa dei lavori: primo piano realizzato

Il Comune di Milano aveva annullato il titolo edilizio a maggio 2024, in seguito alle maxi indagini sull’urbanistica. Nonostante ciò, scrivono i pm, il 16 ottobre la società aveva comunicato “la propria intenzione di riprendere i lavori”. Due sopralluoghi, il 30 ottobre e il 7 novembre, avrebbero accertato la reale ripartenza dell’intervento e la “quasi realizzazione del primo piano”.

La vicenda è stata originata da un esposto del condominio adiacente al cantiere. Per i magistrati il caso è “sovrapponibile” ad altre recenti indagini della Procura di Milano, che hanno riguardato “importanti fenomeni di lottizzazione abusiva” su aree cittadine, portando al sequestro di altre torri e cantieri. Di fronte alla prosecuzione dei lavori nonostante lo stop del Comune, i pm hanno disposto il sequestro d’urgenza “al fine di impedire la prosecuzione di una illegittima attività edificatoria di rilevante impatto sull’assetto urbanistico”.

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