Urbanistica, Pizzul (Pd): "Ingiusto descrivere Milano come un covo di ladri e affaristi"
L'esponente dem: "Non è giusto far coincidere la Milano di questi anni con gli affari immobiliari che sono finiti sotto la lente della magistratura. La città è molto altro"
Urbanistica, Pizzul (Pd): "Ingiusto descrivere Milano come un covo di ladri e affaristi"
Nel rumoroso silenzio del Pd a seguito del terremoto giudiziario sull'urbanistica milanese che ha portato all'indagine sul sindaco Beppe Sala e sull'assessore Giancarlo Tancredi, si registra la presa di posizione di Fabio Pizzul, già capogruppo dem in Regione Lombardia: "Milano covo di ladri e affaristi che trovano il loro punto di riferimento nell’amministrazione comunale? Non credo che Milano e la sua amministrazione possano essere raccontate solo così", spiega Pizzul.
Che respinge le suggestioni giornalistiche di un parallelo con Tangentopoli e aggiunge: "Sono il primo ad essere profondamente colpito da quello che sta emergendo: l’idea di un’amministrazione comunale asservita alle esigenze di chi di chi usa il “mattone” come leva di enormi operazioni finanziarie a livello globale lascia scossi e, se davvero dovessero essere confermate le ipotesi di reato formulate dalla Procura della Repubblica, non consentirebbe alcuna giustificazione per chi ha amministrato la città. Non credo giusto, però, far coincidere la Milano di questi anni con gli affari immobiliari che sono finiti sotto la lente della magistratura. La città è molto altro, dalle politiche sociali alle sfide ambientali, dagli investimenti sulla mobilità sostenibile (nuove linee metropolitane, mobilità “dolce”…) all’attenzione all’economia sociale e al volontariato. Per non parlare delle “food policies” o delle politiche culturali che hanno reso la città un riferimento a livello non solo nazionale. Va anche detto che la sostenibilità ambientale e sociale dei progetti immobiliari è stata considerata solo negli ultimi anni, in precedenza il cemento era l’unico elemento preso in considerazione".
"Milano non è un comitato di affari con l'obiettivo di fare soldi a spese dei cittadini"
Ed ancora: "Milano che attende le Olimpiadi invernali non è certo un comitato di affari con l’obiettivo di fare soldi a spese dei cittadini. Rimane certamente una questione: quale idea di città si immagina per prossimi 10 anni? Lo sviluppo di Milano non può essere affidato esclusivamente agli interessi (legittimi) di chi l’ha individuata come luogo interessante per sviluppare progetti sostenuti dai grandi fondi internazionali, con al centro grandi operazioni immobiliari (anche la vicenda dello stadio va in questa direzione)".
"La Milano di oggi è attrattiva per chi vuole investire, ma chi potrà abitare in una città del genere nei prossimi decenni? Quella immobiliare è una formidabile leva di sviluppo, ma non può essere l’unica: Milano ha la storia e le risorse, non solo economiche, per immaginare un modello di sviluppo più articolato e sostenibile - prosegue Pizzul -. E’ bene che in città ci siano grandi progetti ed investimenti, ma Milano non può essere solo un luogo in cui fare affari o passare qualche giorno da turisti, deve essere una città in cui è possibile ed è bello vivere. Non solo per chi ha risorse economiche importanti. Questa mi pare la sfida per il prossimo futuro per una città che non è certo in preda alla criminalità, micro o macro che sia, ma è certamente alla ricerca di un’identità per poter giocare un ruolo che vada al di là dell’essere nodo di una rete globale di affari e finanza".