Urbanistica, Marinoni e il "sistema di mercimonio della funzione pubblica". Il ruolo di Tancredi: cosa dice il Riesame
Secondo i giudici milanesi, l’ex presidente della Commissione Paesaggio avrebbe favorito interessi privati: confermati i gravi indizi nell’inchiesta che coinvolge oltre 70 indagati
Urbanistica, Tancredi e il "sistema di mercimonio della funzione pubblica": cosa dice il Riesame
Non una semplice gestione opaca, ma un vero e proprio sistema di scambi e favoritismi. Così il Tribunale del Riesame ha definito le relazioni tra Giuseppe Marinoni, all’epoca presidente della Commissione paesaggio, e il manager privato Federico Pella. Un meccanismo al quale avrebbe dato un contributo determinante Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana, interessato – secondo i giudici – a trarre vantaggi politici e professionali in cambio di favori concessi a imprenditori e progettisti.
Per i giudici corruzione impropria e “vendita della funzione”
I giudici hanno qualificato le accuse come "corruzione impropria", con un uso distorto della funzione pubblica e rapporti di sostanziale "messa a libro paga" di Marinoni da parte di Pella. Non dunque corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, ma un sistema che, secondo il Riesame, resta comunque indice di gravi indizi di colpevolezza.
Il collegio presieduto dai giudici Pendino, Ghezzi e Tenchio ha depositato tre ordinanze che rafforzano le indagini coordinate dall’aggiunta Tiziana Siciliano e dai pm Petruzzella, Filippini e Clerici, confermando le valutazioni del gip Mattia Fiorentini. Come già avvenuto in agosto, non sono stati ritenuti necessari gli arresti domiciliari, ma restano misure interdittive per prevenire la reiterazione del reato.
Il ruolo di Tancredi e i rapporti con Marinoni e Pella
Secondo la ricostruzione, Tancredi avrebbe contribuito a consolidare il patto corruttivo tra Marinoni e Pella, sostenendo il patrocinio comunale al progetto sui "Nodi e porte metropolitane", legato a investimenti immobiliari nelle periferie. Anziché interrompere il conflitto di interessi di Marinoni, l’ex assessore avrebbe favorito la collaborazione, garantendo un canale privilegiato con la politica cittadina e il buon esito dei progetti.
Le chat tra Tancredi e Catella
Nelle chat acquisite dagli inquirenti emergono i rapporti di Tancredi anche con Manfredi Catella di Coima, per il quale è stato revocato l’arresto. Secondo i giudici, l’ex assessore avrebbe agito soprattutto per consolidare la propria immagine e aspirare a incarichi di maggior rilievo. Non è stato però riconosciuto il concorso nel falso a lui contestato, legato alla nomina in Commissione e ai conflitti di interesse di Marinoni.
La posizione del sindaco Sala
Tra i settanta indagati figura anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, coinvolto per presunto concorso in falso e induzione indebita sul caso Pirellino. Su quest’ultima ipotesi il gip ha escluso responsabilità, ma la Procura ha impugnato la decisione davanti al Riesame.