Corteo per Gaza: guerriglia Stazione Centrale a Milano: cinquanta agenti feriti e dieci manifestanti fermati. VIDEO
Corteo a Milano per chiedere il cessate il fuoco a Gaza e chiedere al governo l'interruzione di ogni relazione con Israele. Scontri tra manifestanti e polizia in Stazione Centrale
Corteo per Gaza: assaltata Stazione Centrale, manifestanti dispersi con i lacrimogeni
Corteo a Milano per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, sostenere il progetto della Global Sumud Flotilla - il gruppo di imbarcazioni che sta cercando di portare aiuti in Palestina via mare - e chiedere al governo l'interruzione di ogni relazione con Israele. Nonostante la pioggia battente, in migliaia si sono radunati a Cadorna per la manifestazione indetta dall'Unione sindacale di base. Oltre ai lavoratori del trasposto pubblico aderiscono anche docenti e personale di scuole e atenei. Il corteo è partito alle 10, il percorso ha previstoil passaggio nelle vie del centro per poi terminare in piazza Duca d'Aosta, di fronte alla Stazione. Dove sono iniziati gli scontri con la Polizia. Ingente il bilancio: sono una decina i manifestanti fermati dalle forze dell'ordine. Una cinquantina gli agenti feriti dal lancio di pietre, bottiglie e vasi da parte degli attivisti.
Tensioni tra manifestanti e Polizia, guerriglia in Stazione Centrale
I momenti di tensione sono iniziati durante il corteo quando un gruppo di giovani vestiti di nero ha cercato di entrare nella fermata della metropolitana della Stazione Centrale ed è venuto a contatto con la Polizia. Scontri anche nella galleria della Carrozze alla stazione centrale di Milano. Parte dei manifestanti del corteo pro Gaza ha lanciato oggetti e parti di impalcature verso la polizia che cerca di respingerli con cariche di alleggerimento e ora ha chiuso i cancelli di ingresso della stazione.
Lacrimogeni per disperdere i manifestanti in Stazione Centrale
Con un fitto lancio di lacrimogeni, la Polizia a Milano ha quindi di fatto sgomberato il gruppo di manifestanti che, da circa due ore, cercava di entrare nella Stazione Centrale al termine del corteo per Gaza. Dall'interno dello scalo, le forze dell'ordine sono uscite in piazza Duca d'Aosta sparando numerosi lacrimogeni che hanno messo in fuga in manifestanti verso via Vittor Pisani. In precedenza, dopo la chiusura dei cancelli della stazione, c'erano stati numerosi tentativi da parte dei manifestanti di entrare, lanciando oggetti contro le forze dell'ordine rimaste all'interno. I manifestanti si sono lasciati alle spalle una scia di danneggiamenti e disordini.
L'area commerciale in Stazione Centrale è stata fatta evacuare dopo gli scontri tra manifestanti e polizia: tutte le persone sono state portate all'interno dei binari mentre alcuni manifestanti hanno preso degli idranti usandoli contro le forze dell'ordine che hanno risposto con i lacrimogeni. Intorno alle 15 i manifestanti sono stati respinti, con i segni degli scontri ancora vibili nell'atrio della stazione, tra porte sfondate e barricate erette dai manifestanti che si sono diretti lungo via Pisani.
Qui gli scontri sono proseguiti, con i manifestanti che hanno lanciato pietre per fermare l'avanzata di 4 camionette della Polizia, costruendo anche delle barricate con bidoni della spazzatura, biciclette e altro
In precedenza, durante il corteo, le bandiere di Israele, Usa, Unione Europea e Nato erano state bruciate in piazza della Repubblica. L'azione e' stata inscenata all'altezza del consolato generale americano. I manifestanti hanno anche intonato cori mentre dal camion uno speaker ha detto: "Lo Stato ha le stesse responsabilita' di quelle israeliane e sioniste". Il serpentone, partito alle 10 da piazzale Cardona, e' ripartito in direzione della stazione Centrale.
Corteo per Gaza, occupato il liceo Manzoni di Milano
"Oggi 22 settembre noi studentesse e studenti del liceo classico Manzoni blocchiamo la nostra scuola. E lo facciamo in maniera differente dalle altre volte" inizia così il comunicato con cui il collettivo degli studenti della scuola milanese ha annunciato l'occupazione che è "uno dei gesti più forti di cui disponiamo". "E' vergognosamente evidente - scrivono gli studenti - che al nostro governo risulti scomodo trovare nella fitta agenda scolastica, ma se è per questo anche nel dibattito pubblico, uno spazio da dedicare a quanto sta avvenendo in Palestina. E' più facile tacere, strumentalizzare il dissenso e nel frattempo continuare sottobanco le operazioni di esportazioni di armamenti e materiali ad uso bellico".