Violenza sessuale di gruppo e materiale pedopornografico, condannato a 14 anni l'ex cantante degli Italian Blues Brothers
Il barista e cantante 35enne Graziano Rigamonti condannato per reati sessuali e sfruttamento minorile. Le indagini dalla denuncia dei familiari di una 17enne trovata semisvestita e in stato confusionale nel locale dell'uomo a Lecco
Graziano Rigamonti, ex cantante degli Italian Blues Brothers
Violenza sessuale di gruppo e materiale pedopornografico, condannato a 14 anni l'ex cantante degli Italian Blues Brothers
È stato condannato a 14 anni e 4 mesi di reclusione Graziano Rigamonti, 35enne di origini brianzole, barista ed ex cantante della “Italian Blues Brothers Band”. Il verdetto è arrivato oggi dal Tribunale di Lecco al termine del processo con rito immediato per reati gravissimi: violenza sessuale di gruppo, prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e induzione alla prostituzione. Il collegio presieduto dalla giudice Bianca Maria Bianchi ha respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari e ha disposto il risarcimento in favore delle due parti offese, un ragazzo e una ragazza minorenni, assistiti dalle avvocate Mara Ratti e Tiziana Bettega.
La 17enne trovata semi svestita e in stato confusionale nel bar di Rigamonti
Le indagini erano iniziate nell’agosto del 2023, dopo che il padre e il nonno di una ragazza di 17 anni l’avevano trovata in stato confusionale, semi svestita e sotto l’effetto di stupefacenti nel “Bar dello Zoo” di Beverate, una frazione di Brivio (LC). Rigamonti era il titolare di quel locale dal 2022 fino a settembre 2023. Gli investigatori della Dda hanno poi rinvenuto nei suoi dispositivi digitali immagini e video di rapporti sessuali con minorenni, reclutati e fatti incontrare con adulti in cambio di denaro, sia nel Lecchese che nell’area metropolitana di Milano.
Secondo la Procura, l’uomo avrebbe organizzato incontri a pagamento tra clienti adulti e adolescenti, presentando anche un vero e proprio “tariffario” delle prestazioni. Gli incontri sarebbero avvenuti in vari alberghi tra Milano e Lecco. Arrestato inizialmente e detenuto a Monza, Rigamonti era poi stato posto agli arresti domiciliari.
I giudici optano per una condanna ancora più pesante di quella chiesta dal pm
Il procedimento penale si è aperto nel maggio scorso con rito immediato. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 14 anni, ma i giudici hanno deciso per una pena ancora più pesante, aggiungendo quattro mesi. Oltre alla condanna principale, il Tribunale ha ordinato la trasmissione degli atti alla Procura per verificare eventuali ulteriori ipotesi di reato, tra cui violenza sessuale, cessione di stupefacenti e calunnia.
L'avvocato di Rigamonti: "La condanna per violenza sessuale contrasta con quanto emerso nel processo"
“Non riesco a comprendere la condanna per violenza sessuale perché contrasta con quanto emerso nel corso del processo”, ha commentato l’avvocato Giancarlo Ascanio, legale di Rigamonti. Il difensore ha inoltre contestato l’aggravio della pena rispetto alla richiesta del pm: “Sono stati inflitti quattro mesi in più nonostante l’assoluzione da uno dei capi d’accusa, quello legato allo spaccio di stupefacenti”. E ha concluso: “Prendiamo atto della decisione e attenderemo il deposito delle motivazioni per valutare il ricorso nelle sedi opportune”.
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