Welfare abitativo in Lombardia, Valcepina (FdI): “La casa come leva strategica per sostenere salari e imprese”
Regione Lombardia punta sul welfare abitativo per rafforzare lavoro e competitività. Valcepina (FdI): “Una leva strategica per famiglie e imprese”.
Welfare abitativo in Lombardia, Valcepina (FdI): “La casa come leva strategica per sostenere salari e imprese”
Il welfare abitativo entra con forza nel bilancio di previsione 2026/2028 di Regione Lombardia. Un ordine del giorno presentato dalla consigliera regionale Chiara Valcepina (Fratelli d’Italia), condiviso anche dalle minoranze, impegna la Giunta a rafforzare le politiche sulla casa, integrandole con il welfare aziendale e la contrattazione di secondo livello. L’obiettivo è connettere lavoro, competitività e qualità della vita, in linea con le politiche nazionali del governo Meloni.
Consigliere Valcepina, perché oggi il welfare abitativo diventa una priorità nelle politiche regionali.
“Perché il caro-casa è diventato uno dei principali fattori che incidono sulla possibilità di vivere e lavorare nei territori più attrattivi della Lombardia. Giovani, famiglie e lavoratori faticano a sostenere i costi abitativi, mentre le imprese fanno sempre più fatica ad attrarre manodopera qualificata. Intervenire sulla casa significa intervenire direttamente sul lavoro e sui salari”.
Il suo ordine del giorno è stato approvato durante la discussione del bilancio. Che segnale rappresenta.
“È un segnale politico forte, perché inserisce il welfare abitativo dentro una visione strutturale di sviluppo. Il bilancio non è solo un elenco di numeri, ma uno strumento che deve dare risposte concrete. L’approvazione dell’ordine del giorno dimostra che stiamo affrontando un tema decisivo, condiviso anche oltre i confini della maggioranza”.
Nel testo si parla di integrazione tra politiche abitative e welfare aziendale. Cosa significa concretamente.
“Significa utilizzare in modo più strategico il patrimonio di edilizia sociale, compresi gli alloggi Aler recuperati, per sostenere progetti di welfare aziendale promossi dalle imprese, anche attraverso la contrattazione di secondo livello, che va stimolata. Una casa accessibile incide sul reddito reale quanto un aumento in busta paga e può fare la differenza nella scelta di restare o trasferirsi in Lombardia”.
Questo ordine del giorno si inserisce in un percorso già avviato in Consiglio regionale.
“Sì, è in continuità con la mozione 332, sempre a mia firma, già condivisa con le parti sociali e in attesa di essere discussa in aula. L’obiettivo è costruire coerenza tra le politiche regionali e quelle nazionali del governo Meloni, che sta intervenendo sul tema casa e lavoro con misure mirate. La Regione deve fare la propria parte in modo coordinato”.
Quali impegni concreti vengono richiesti alla Giunta regionale.
“Chiediamo criteri chiari e trasparenti, interventi mirati nei territori più colpiti dal caro-vita e un rafforzamento della collaborazione con enti locali e parti sociali. Il welfare abitativo deve diventare una leva stabile per la crescita, capace di sostenere chi lavora, chi produce e chi investe sul territorio”.
In conclusione, qual è la visione politica che Fratelli d’Italia porta avanti su questo tema.
“Difendere il lavoro significa difendere famiglie e territori. Una Lombardia competitiva ha bisogno di meno burocrazia e di strumenti concreti che migliorino la qualità della vita. Il welfare abitativo e la contrattazione di secondo livello sono strumenti fondamentali e Fratelli d’Italia continuerà a lavorare perché diventino realtà strutturali, a Milano come a Roma”.