Audi sotto pressione: crollano utili e consegne nel 2025
Audi affronta un 2025 difficile tra tariffe USA e costi di ristrutturazione, ma punta forte su elettrico e innovazione per guidare il futuro premium.
La prima metà del 2025 si è rivelata una vera e propria prova di resistenza per Audi.
Il gigante tedesco ha dovuto fronteggiare diverse difficoltà, in primis le pesanti tariffe d'importazione statunitensi e i costi significativi legati alla profonda trasformazione strutturale avviata dall'azienda. Nonostante queste criticità, i ricavi Audi sono saliti a 32,6 miliardi di euro, segnando un incremento del 5,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Risultati incoraggianti, considerando l’utile operativo di circa 1,1 miliardi di euro e un flusso di cassa netto di 0,9 miliardi di euro.
Il CFO di Audi, Jürgen Rittersberger, ha sottolineato con chiarezza la delicatezza della situazione: "Stiamo vivendo un periodo complesso. Le tariffe elevate degli Stati Uniti e le spese di ristrutturazione hanno pesato molto sulla nostra performance. Inoltre, le incertezze sugli incentivi alle auto elettriche hanno rallentato la domanda in alcuni mercati chiave. Tuttavia, non ci fermiamo: questa è la trasformazione più ambiziosa mai intrapresa nella storia di Audi."
Il punto di forza dell’azienda di Ingolstadt, in questa fase delicata, sembra essere la strategia di rinnovamento della gamma, con una spinta decisa verso i modelli ibridi plug-in ed elettrici. Entro la fine del 2025, Audi potrà vantare il portafoglio modelli più giovane e innovativo del segmento premium, con dieci nuovi modelli ibridi plug-in in arrivo.
"La strategia di rilancio non si limita a rinnovare il portafoglio prodotti", ha spiegato il CEO Gernot Döllner. "Abbiamo firmato un accordo strategico volto a migliorare efficienza e redditività, rafforzando soprattutto i siti produttivi tedeschi."
Nel primo semestre, il Gruppo Progressivo Audi, che include Bentley, Lamborghini e Ducati, ha consegnato complessivamente circa 794.000 veicoli, un dato in calo rispetto all’anno precedente (-5,9%). Tuttavia, la crescita nel segmento elettrico puro (BEV) è stata significativa: oltre 101.000 auto consegnate, con incrementi particolarmente marcati in Francia (+196%), nei Paesi Bassi (+86%) e in Germania (+76%). Tra i modelli più richiesti spiccano l’Audi Q4 e-tron e la nuova Audi Q6 e-tron, protagonisti di questo exploit elettrico.
Audi, inoltre, continua a ricevere riconoscimenti importanti, come l’AutomotiveINNOVATIONS Award 2025 per il marchio premium più innovativo, a conferma della validità del percorso intrapreso.
La situazione sul mercato cinese rimane complessa, con consegne ridotte del 10% a causa della forte concorrenza locale. Audi punta al rilancio già nel secondo semestre con nuovi modelli specifici come l’AUDI E5 Sportback e l’Audi Q6L e-tron.
Diversa la situazione europea, dove l’elettrico sta trainando le vendite: l’Europa occidentale registra una crescita del 70% negli ordini per modelli completamente elettrici. Anche in Germania, patria del marchio, Audi registra un aumento del +1% nelle consegne totali, trainato dalle vetture BEV.
Negli USA, invece, la situazione economica e l’impatto delle tariffe continuano a incidere negativamente (-9%), sebbene le vendite elettriche siano diminuite meno drasticamente (-4%).
Per quanto riguarda la performance finanziaria complessiva del Gruppo Progressivo, i risultati restano solidi pur in contrazione rispetto all’anno precedente: utile operativo a 1.087 milioni di euro, margine operativo al 3,3%, utile netto sceso del 37,5% a 1.346 milioni di euro.
Bentley, Lamborghini e Ducati mostrano andamenti altalenanti: Bentley cala nelle vendite (-11%) ma mantiene un margine operativo dignitoso al 6,9%. Lamborghini rimane stabile con una redditività ancora molto alta (26,6% di margine operativo). Ducati soffre un po’ di più, con vendite in calo del 5,7% e margine operativo ridotto al 9,5%.
Audi guarda ora avanti con fiducia, nonostante la cautela dovuta al contesto economico. Le previsioni per il 2025 parlano di ricavi compresi tra 65 e 70 miliardi di euro, margine operativo tra il 5 e il 7%, e flusso di cassa netto tra 2,5 e 3,5 miliardi di euro, in attesa di comprendere appieno gli effetti del recente accordo tariffario tra Stati Uniti e Unione Europea.