Auto e Moto d’Epoca 2025: Bologna capitale del motorismo
Si apre oggi la 42ª Auto e Moto d’Epoca: un viaggio tra storia, design e innovazione che trasforma BolognaFiere nella capitale internazionale del motorismo storico.
C’è una porta del tempo che si apre oggi, giovedì 23 ottobre, sotto i padiglioni di Bologna Fiere.
Entrando, il rumore della città sfuma e lascia spazio all’eco di motori che hanno fatto la storia. Auto e Moto d’Epoca torna nella sua 42ª edizione e conferma la sua natura di salone europeo di riferimento: non un semplice appuntamento di settore, ma un grande racconto corale dove passione, memoria e innovazione si stringono la mano. Qui il Classic non è nostalgia: è un linguaggio contemporaneo, una chiave per capire chi siamo quando parliamo di stile italiano, di tecnica e di patrimonio culturale.
Il cuore della manifestazione pulsa su 235.000 metri quadrati, con 14 padiglioni e 4 percorsi tematici che invitano a muoversi come in un museo vivo: si passa da carrozzerie scolpite a regola d’arte a restauri filologici, dall’arte delle officine ai prototipi che hanno fatto scuola. Ogni linea di una carrozzeria racconta un decennio, ogni strumento sul cruscotto parla di un’epoca. E ogni incontro tra collezionisti, musei e grandi marchi costruisce una comunità trasversale in cui il dialogo non si esaurisce davanti a un cofano aperto: prosegue nelle storie condivise, negli archivi riscoperti, nelle nuove generazioni che si affacciano al motorismo storico con curiosità e competenze digitali.
“Auto e Moto d’Epoca non è solo una fiera, ma il luogo dove passato e futuro dei motori si incontrano”, ricorda Mario Carlo Baccaglini, presidente Intermeeting. Le sue parole trovano forma in un programma che guarda dritto ai 75 anni di Formula 1: per la prima volta insieme, 30 monoposto originali raccontano la parabola di una competizione che ha scolpito la modernità del motorsport. È una mostra speciale che unisce tecnica, stile e storia, e che mette in dialogo la velocità con la cultura materiale del nostro tempo. Accanto, l’esposizione esclusiva firmata Honda aggiunge un capitolo fondamentale: la visione del marchio giapponese tra coraggio ingegneristico e ricerca dell’equilibrio perfetto tra performance e affidabilità.
Nel tessuto della Motor Valley, Auto e Moto d’Epoca è un acceleratore identitario. “Ogni edizione cresce e si rinnova”, sottolinea Antonio Bruzzone, AD di BolognaFiere. E in effetti il salone sembra respirare insieme al territorio: l’industria dialoga con i musei, le botteghe con i centri di ricerca, i club con le start-up che digitalizzano archivi e componenti. È un ecosistema che si nutre di relazioni e che fa dell’evento una piattaforma internazionale, capace di attrarre visitatori, esperti, giovani designer e talenti della meccanica. Qui la passione non si espone soltanto: si respira.
Il percorso del visitatore scorre tra rarità inedite e collezioni internazionali che raccontano un secolo di evoluzione. C’è la nobiltà del restauro, ma anche l’intelligenza della conservazione; c’è la cura del dettaglio nelle patine originali, ma anche la consapevolezza che una vettura storica è un bene culturale mobile, da valorizzare con criteri museali e con un’attenzione crescente alla sostenibilità degli interventi. Le officine specializzate mostrano processi e tecniche, i registri storici ricompongono alberi genealogici di modelli, i fornitori d’epoca rimettono in circolo materiali rarissimi. È la filiera del Classic che si fa visibile, educando il pubblico e offrendo ai professionisti un terreno fertile per nuove competenze.
La mostra per i 75 anni di Formula 1 è un punto di equilibrio tra emozione e conoscenza. Ogni monoposto è un capitolo: dalle pance rastremate degli anni Settanta ai fondi scalinati dell’era ibrida, dal suono dei V12 alla sofisticazione elettronica dell’ultima generazione. Non è solo una questione di prestazioni: è un atlante di soluzioni, di regolamenti, di estetiche che hanno influenzato il modo in cui guardiamo all’automobile. In questo viaggio, Honda porta in dote la sua visione: motori e telai che hanno segnato epoche, un rapporto con la Formula 1 capace di alternare rivoluzioni e ritorni di fiamma, sempre dentro un’idea di mobilità che non rinuncia alla poesia della meccanica.
Archivi digitali, intelligenza dei dati, editoria immersiva. Ma la sostanza non cambia: l’autenticità di un racconto nasce dall’incontro con le persone, dai gesti di chi riporta in vita un carburatore, dalle memorie di chi ha corso sulle strade di un rally o ha accompagnato un restauro lungo anni. Auto e Moto d’Epoca distilla queste esperienze in una narrazione condivisa che parla a pubblici diversi, dagli appassionati ai neofiti, dai collezionisti ai ragazzi che cercano nella storia un orizzonte professionale.
La manifestazione porta con sé un valore istituzionale importante: è membro FIVA e Motor Valley, e gode del patrocinio di Fondazione Bologna Welcome, Confcommercio Ascom Città Metropolitana di Bologna, CNA Bologna e Alma Mater Studiorum Università di Bologna. È un riconoscimento che pesa, perché dice che questo salone non è un’isola, ma una infrastruttura culturale del Paese. Se l’Italia ha scritto pagine fondamentali di design e ingegneria, qui lo si vede, lo si ascolta, lo si tocca: un intreccio di bellezza, tecnica e impresa che continua a generare valore.
Alla fine del percorso, resta la sensazione di aver attraversato una comunità in movimento. Auto e Moto d’Epocaconferma che il motorismo storico non è un capitolo chiuso, ma un serbatoio di idee per il domani. Tra passato e futuro, tra BolognaFiere e la Motor Valley, tra Formula 1 e Honda, tra musei e officine, il salone mette in scena un’Italia che sa ancora emozionare con la sua cultura dei motori. E che, soprattutto, sa farla parlare al mondo con una voce nitida, credibile, contemporanea.