Car sharing elettrico: parte la flotta Renault 5 nei campus Luiss

Nel Campus di viale Romania inaugurata la flotta di 12 Renault 5 elettriche: connettività Google, fino a 410 km WLTP e servizi h24 integrati nell’App Luiss.

di Giovanni Alessi
Auto e Motori

Il primo giro di chiave non fa rumore, com’è giusto in un campus che guarda avanti.

Oggi la Luiss ha inaugurato una flotta di 12 Renault 5 full electric per un servizio di car sharing pensato su misura di studenti, docenti e staff. Un tassello concreto della strategia Green Mobility che accompagna la comunità universitaria tra lezioni, esami e tempo libero, riducendo traffico e impronta ambientale senza rinunciare alla praticità.

La scelta della Renault 5 non è casuale. È la city-car che ha reinterpretato in chiave contemporanea un’icona pop, con un design immediato che parla ai nativi digitali e un abitacolo cucito su connettività e sicurezza. A bordo, l’integrazione con Google Play apre la strada a un ecosistema di app per musica, sport, notizie e intrattenimento: una pausa tra una lezione e l’altra può diventare una playlist condivisa, un aggiornamento di risultati o un film durante la ricarica. Sul piano dinamico, la piccola compatta elettrica promette fino a 410 km di autonomia secondo il ciclo WLTP e mette in campo 26 sistemi di assistenza alla guida, un pacchetto al vertice del segmento che aiuta nei parcheggi stretti e nelle strade cittadine più caotiche.

Il cuore digitale del servizio batte ventiquattro ore su ventiquattro. Prenotazione, sblocco, utilizzo e ricarica passano direttamente dall’App Luiss, grazie all’integrazione con la piattaforma ICT B.O.M.T.S. (Banking Operations Maintenance Telematics and Security) sviluppata da a.Quantum – Gruppo Acea. Un’infrastruttura che porta in dote sicurezza, telemetria e manutenzione predittiva, rendendo il car sharing un’esperienza a prova di imprevisti, con veicoli sempre connessi e pronti all’uso.

Il taglio del nastro nel campus di viale Romania ha messo fianco a fianco università e imprese. La direttrice generale della Luiss, Rita Carisano, ha ricordato come gli atenei abbiano “un ruolo centrale nella transizione verso una società più sostenibile”: formare professionisti, certo, ma anche cittadini in grado di leggere le sfide globali e di tradurle in scelte quotidiane. Il messaggio è chiaro: la mobilità elettrica non è un capitolo teorico, è pratica diffusa, visibile, misurabile.

 

Dal lato dell’industria, la scommessa passa dall’emozione alla tecnologia. “R5 è molto più di un’auto: è un’icona che si reinventa, capace di unire emozione, tecnologia e responsabilità ambientale”, ha sottolineato Sébastien Guigues, CEO di Renault Italia. Il linguaggio è quello delle nuove generazioni, attente all’ambiente ma desiderose di libertà e connessione: design riconoscibile, anima pop, servizi smart. E una promessa: trasformare ogni trasferimento tra campus in un’esperienza semplice, intuitiva, sicura.

Anche Acea ha rivendicato il proprio ruolo di operatore infrastrutturale in grado di connettere città, energia e servizi digitali. L’amministratore delegato Fabrizio Palermo ha richiamato il percorso del gruppo: investimenti su reti e innovazione, competenze trasversali e una visione che mette al centro l’affidabilità dei sistemi. È il terreno su cui si muove a.Quantum, la controllata guidata da Enrico Resmini, che ha tradotto l’architettura B.O.M.T.S. in un ambiente sicuro e resiliente, pensato per rendere scalabile il progetto e adattarlo a esigenze differenti.

Il car sharing elettrico non vive in solitudine. In Luiss trova già un ecosistema fatto di navette elettriche e a gas che collegano gratuitamente via Parenzo e viale Romania, punti di ricarica nei campus alimentati al 100% da energia rinnovabile e, da quest’anno, due iniziative che alzano ulteriormente l’asticella: uno studio per ottimizzare i consumi energetici delle sedi e l’avvio della flessibilità energetica, cioè la capacità di modulare domanda e carichi in funzione delle necessità della rete. Meno sprechi, più efficienza, maggiore consapevolezza.

La tempistica non è casuale. L’iniziativa nasce durante la Settimana Europea della Mobilità, quando in tutta Europa si sperimenta un modo diverso di muoversi e di abitare gli spazi urbani. In questo contesto, le dodici Renault 5 diventano un simbolo tangibile di come l’incontro tra università e imprese possa generare valore non solo per chi vive i campus, ma per il quartiere e la città: meno auto private, più condivisione, più qualità dell’aria e strade meno congestionate.

C’è poi un effetto culturale, spesso sottovalutato. Abituare migliaia di studenti a prenotare un’auto dal telefono, a ragionare in termini di kWh e non di litri, a pianificare il tragitto in base alla ricarica e non al distributore, significa seminare competenze e abitudini che restano anche dopo la laurea. È qui che un progetto di mobilità diventa laboratorio sociale: una palestra dove imparare a conciliare esigenze personali e bene comune con strumenti digitali e scelte responsabili.

Nel racconto di questa giornata tornano parole semplici e molto cercate online — Renault 5 elettrica, car sharing universitario, mobilità sostenibile, autonomia WLTP, ricarica elettrica, app Google Play — che qui prendono corpo in un servizio concreto. Il risultato è un equilibrio tra tecnologia e quotidiano: l’auto si apre con un tap, la musica scorre dagli altoparlanti, il navigatore suggerisce il percorso ottimale, l’energia recuperata in frenata allunga l’autonomia e la sicurezza attiva protegge in silenzio.

La strada adesso porta alla prova del tempo e dei numeri: tasso di utilizzo, chilometri condivisi, emissioni evitate, soddisfazione degli utenti. Ma l’impianto è robusto. C’è un costruttore che investe su un modello-chiave della transizione elettrica, c’è un gestore di infrastrutture che unisce energia e dati, c’è un ateneo che interpreta la sostenibilità come leva formativa e competitiva. Dodici Renault 5 non cambieranno da sole il traffico di Roma, ma possono cambiare il modo in cui una generazione immagina di muoversi.

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