Nuovi incentivi auto elettriche: ecco come funzionano i bonus 2025
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto sugli incentivi auto 2025: bonus fino a 11.000 euro per elettriche e commerciali a zero emissioni.
L’attesa è finita: il decreto che dà il via ai nuovi incentivi auto 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale,
aprendo una fase cruciale per il mercato automobilistico italiano. Dopo mesi di discussioni e rinvii, arrivano finalmente le regole che definiscono come ottenere i bonus destinati all’acquisto di vetture elettriche e veicoli commerciali a zero emissioni.
Si tratta di una misura importante, finanziata con circa 597 milioni di euro provenienti dal PNRR, inizialmente destinati alla realizzazione di colonnine di ricarica. L’obiettivo è chiaro: accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile, sostenendo famiglie e microimprese in un momento in cui il mercato elettrico in Italia fatica ancora a decollare rispetto ad altri Paesi europei.
Contributi fino a 11.000 euro per i privati
Il decreto prevede contributi significativi per chi decide di acquistare un’auto elettrica nuova, con un prezzo di listino non superiore a 35.000 euro IVA esclusa (42.700 euro IVA inclusa). La rottamazione di un veicolo a benzina o diesel fino a Euro 5 è condizione indispensabile per accedere al beneficio.
Il valore dell’incentivo varia in base all’ISEE: fino a 11.000 euro per chi ha un reddito familiare entro i 30.000 euro e 9.000 euro per chi si colloca tra i 30.000 e i 40.000. Una scelta mirata a sostenere soprattutto le fasce più deboli della popolazione, garantendo l’accesso a una mobilità elettrica più democratica.
Bonus anche per le microimprese
Non solo famiglie. Il decreto dedica spazio anche alle microimprese, che possono beneficiare di un contributo pari al 30% del prezzo del veicolo (IVA esclusa), fino a un massimo di 20.000 euro per ogni mezzo acquistato. Il limite è di due veicoli per azienda, una misura pensata per rinnovare le flotte dei piccoli operatori economici, spesso legati alla logistica urbana o alle consegne dell’ultimo miglio.
Requisiti e vincoli
Per accedere agli incentivi auto 2025 non basta l’acquisto. L’auto deve essere intestata e mantenuta per almeno 24 mesi, mentre chi presenta la domanda deve risiedere in una delle cosiddette Aree Urbane Funzionali (FUA), ossia città con oltre 50.000 abitanti e i territori circostanti. Questa scelta punta a massimizzare l’impatto ambientale delle misure, concentrandole nei centri più popolati e inquinati.
Un altro elemento innovativo è l’introduzione del cosiddetto ecoscore, un sistema che valuta l’impatto ambientale dei veicoli lungo l’intero ciclo di vita. Per ora il decreto riguarda le auto elettriche, ma l’ecoscore potrebbe aprire la strada in futuro anche a modelli ibridi o con alimentazioni alternative, ampliando così il raggio d’azione degli incentivi.
Attesa per la piattaforma
Nonostante la pubblicazione del decreto, bisognerà attendere ancora qualche settimana per presentare le domande. L’attivazione della piattaforma Sogei, necessaria per prenotare i bonus, è attesa a ottobre, una volta completata dall’Istat la mappa aggiornata delle FUA. La finestra temporale rimarrà aperta fino al 30 giugno 2026, salvo esaurimento anticipato dei fondi.
Il mercato intanto osserva con attenzione. Contribuire fino a 11.000 euro al prezzo finale di un’auto elettrica significa abbattere in modo sostanziale la barriera del costo, da sempre il principale ostacolo alla diffusione di questa tecnologia in Italia. Ma molto dipenderà anche dalla capacità di costruttori e concessionari di accompagnare i clienti nella scelta, chiarendo vincoli e opportunità reali dei nuovi incentivi.
Un banco di prova per la mobilità elettrica
Il decreto incentivi 2025 rappresenta un banco di prova decisivo per la mobilità sostenibile in Italia. Da una parte, offre un aiuto concreto a chi vuole passare a un’auto elettrica; dall’altra, mette alla prova la capacità del sistema Paese di sostenere una transizione che non può più attendere.
Per i costruttori, sarà un’occasione per accelerare le immatricolazioni in un mercato che finora ha mostrato segnali altalenanti. Per i cittadini, un’opportunità da cogliere per risparmiare e contribuire a ridurre l’impatto ambientale della mobilità. E per il governo, la sfida di dimostrare che gli incentivi possono diventare una leva strutturale e non solo un intervento a tempo.
IN BREVE
Elemento |
Dettagli principali |
Pubblicazione |
8 settembre 2025, Gazzetta Ufficiale |
Finanziamento |
~597 milioni € (fondi PNRR) |
Privati (ISEE) |
≤ 30.000 € → 11.000 €; 30–40.000 € → 9.000 € |
Microimprese |
30% del veicolo (IVA es.), max 20.000 €/mezzo |
Requisiti veicolo |
Elettrico, prezzo ≤ 35.000 € (IVA es.), rottamazione, proprietà per 24 mesi |
Residenza/sede |
Solo nelle FUA (aree urbane funzionali) |
Ecoscore |
Possibile futuro aperto anche alle ibride spinto da criteri ambientali |
Piattaforma |
Attesa attivazione da piattaforma Sogei, prevista da ottobre |
Scadenza incentivi |
Fino al 30 giugno 2026 (fino a esaurimento fondi) |