M5s, dopo una vita di vaffanculo Beppe Grillo scopre la gentilezza
Le esternazioni estive di BeppeMao: lezioni di mistica populista a buon mercato
Beppe Grillo e la gentilezza
Il corpaccione peloso e sudato di Beppe Grillo si agita e dai villoni vacanzieri spara bordate di mistica populista a buon mercato, a cui ci ha abituato da decenni. Lo strumento? Sempre lo stesso: il famoso blog che però senza Casaleggio Padre assomiglia più ad una locomotiva sfiatata che ad un treno ultra - rapido.
Iniziamo da un suo pallino per così dire “storico” e cioè la sua fissazione per la Cina. È dai tempi di Luigi Di Maio ministro degli Esteri che se ne è infatuato concretizzando il tutto nell’accordo noto come “la via della seta” che la Meloni si sta preparando a sfasciare, ma con tanto tatto e tanto savoir-faire per non irritare i “gialli” (speriamo si possa ancora dire, altrimenti il generale Vannacci ci darà una mano).
I cinesi che hanno provocato il Covid, la pandemia mondiale (ed è la terza volta in un secolo!) che ha prodotto danni immensi all’economia globale e che non hanno cacciato un solo euro di rimborso. I cinesi che solo Trump ha avuto il coraggio di deplorare. I cinesi che rappresentano il vero pericolo per l’Occidente e gli Stati Uniti, molto più della Russia.
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Ma a BeppeMao i cinesi piacciono. Perché lui quando vuole andare a mangiare cinese, va direttamente all’ambasciata dal suo amico ambasciatore che così risparmia i soldi (è genovese) e poi mangia in un ambientino confortevole tutto porcellanato a dovere.
Ma per fortuna ora BeppeMao è all’opposizione grazie ai noti disastri governativi e amministrativi- vedi ad esempio Luigi Di Maio e Virginia Raggi- ha capito che i Ming non se lo filano più tanto. L’altra sera Grillo si aggirava per Roma con il passamontagna –nonostante il caldo africano- ed era lì che riparava buche per strada sbuffando e proferendo bestemmie in sanscrito che solo lui conosce.
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Aveva voglia di un riso cantonese ed un pollo al cherry -povera stellazza accaldata- e gli è parso naturale suonare alla porta dell’ambasciata. Ma che gli fanno quegli ingrati dei gialli? -“Grillo chi?”- gli risponde il portiere, alzando appena l’occhio mandorlato. BeppeMao è uomo di mondo ed ha capito al volo tutto.
Ha mestamente tolto il ditone unto dal citofono e si è incamminato ad un normale cinese carciofaro a cui –incredibili a dirsi! - ha dovuto pure pagare il conto. Sic transit gloria mundi. Tornato a magione si è sfogato oggi sul suo blog e ha prodotto un suo articolazzo compensatorio dall’eloquente titolo: “Essere gentili fa bene alla salute”.
Inizio lirico alla Piero Angela: “La depressione e l’ansia sono ampiamente diffuse nel mondo. Tra le condizioni più comuni, risultano 301 milioni di persone con disturbi d’ansia e 280 milioni con disturbi depressivi”. Leggendo si scopre che il consiglio del saggio cinese è di quelli indimenticabili: andate in psicoterapia.
Però, aggiunge che un “nuovo studio”, naturalmente, “amerikano”, ha la risposta a questi flagelli. Ed indovinate qual è? Ma la “gentilezza”, diamine!
Ecco il “decalogo”:
1) Esegui tre atti casuali di gentilezza in due giorni della settimana, come comprare il caffè per uno sconosciuto in fila da Starbucks, cuocere biscotti per gli amici e offrirsi di spalare la neve dal vialetto di un vicino.
2) Pianifica un’attività sociale in due giorni della settimana.
3) Completa un “registro dei pensieri” per almeno due giorni alla settimana. I registri dei pensieri implicano l’uso di una cartella di lavoro per identificare pensieri angoscianti o distorti e imparare a sfidare quei pensieri per renderli meno problematici
La coautrice Jennifer Cheavens (e chicazz’è?) della Ohio State University afferma di essere rimasta sorpresa dai risultati: ”Il 'gruppo della gentilezza' ha avuto anche un aumento della connessione sociale che non si è verificato negli altri due gruppi.”
So’ soddisfazioni.
Certo che sentire parlare Beppe Grillo di gentilezza è come sentire parlare Attila di empatia, ma tant’è. Sembrano ritornati i tempi di quando dal suo blog intortava gli allocchi descrivendo le meraviglie di una magica pallina di plastica che lavava senza schiuma e che avrebbe risolto tutti i problemi dell’umanità.