Meloni artefice della pace (probabile) in Medio Oriente e 'ponte' tra Ue e Usa con Trump. La risposta della premier alle piazze di Schlein e Landini
Eloquenti le parole della leader di FdI ad Assisi. Inside
Donald Trump e Giorgia Meloni
Meloni prepara il faccia a faccia con Trump. Italia vero 'ponte' con gli Usa di Trump
"Sono fiera del contributo al dialogo che ha saputo dare l'Italia, senza cadere nella trappola della contraddizione". Così la premier Giorgia Meloni parlando ad Assisi, in occasione delle celebrazioni della festa di San Francesco, riferendosi all'operato dell'Italia riguardo la situazione in Medio Oriente. "San Francesco è stato un uomo di pace, dialogo e confronto, disarmato di tutto tranne che della sua fede e della sua mitezza", ha detto ancora la presidente del Consiglio ad Assisi in occasione della celebrazione della festa di San Francesco.
"San Francesco - ha osservato la premier - "non esitò a mettere a rischio la vita per incontrare il sultano e promuovere quel dialogo nella verità e nel rispetto reciproco che ancora oggi rappresenta un modello. Ci insegna che si deve tentare di parlare con tutti anche con chi può sembrare un avversario o addirittura un nemico. Dove finisce il dialogo e si esaurisce la pazienza della relazione con chi e' diverso, non ti piace o non la pensa come te lì germoglia il seme della violenza e il virus della guerra, un messaggio oggi attualissimo", ha osservato ancora Meloni.
"La pace, il dialogo e la diplomazia sembrano non vincere e convincere - ha rimarcato il capo dell'esecutivo -. L'uso della forza prevale in troppe occasioni, sostituendosi alla forza del diritto. Eppure questo scenario, cupo e irreversibile, non deve spingerci alla resa, ad arrenderci all'idea che non ci sia altra opzione".
E' la plastica risposta, concreta e reale, di Meloni a Elly Schlein e a Maurizio Landini che, in nome della Palestina libera, si sono intestati lo sciopero generale ("Illegittimo" secondo il garante) di ieri e la manifestazione di oggi sempre contro lo Stato di Israele. I fatti, la pace, la fine del conflitto, la cancellazione di Hamas che ha scatenato tutto quel "maledetto" 7 ottobre, come risposta alle violenze di piazza contro agenti di polizia e ai numerosi disagi creati ai cittadini con il blocco di stazioni, tangenziali, strade, piazze e università. Meloni persevera in politica estera la linea 'soft' del dialogo, della concretezza e soprattutto dei fatti. Che valgono molto più delle parole.
La premier, in piena intesa con i suoi due vice Antonio Tajani e Matteo Salvini (anche se usano toni differenti), ha sostenuto fin dall'inizio il piano di pace in Medio Oriente del presidente Usa Donald Trump. Anzi, ha fattivamente partecipato all'implementazione di quel piano con un certosino e silenzioso, a differenza del "baccano" di piazza della sinistra, lavoro con i Paesi arabi, Qatar in testa come ha precisato la stessa Meloni oggi ad Assisi.
Una strategia vincente quella della presidente del Consiglio che mette in ombra il debole e rancoroso presidente francese Emmanuel Macron ed è in piena sintonia con il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Il tutto in vista del prossimo, imminente, faccia a faccia con Trump. Che segnerà, ancora una volta, come l'Italia a guida Meloni è il vero (e unico) ponte tra l'America del tycoon e il Vecchio Continente.
IL VIDEO/ Meloni alla festa di San Francesco: "Il piano di pace di Trump è una luce nelle tenebre. Italia in prima linea" - Affaritaliani.it