Passa alla Camera la legge voluta da Meloni e Schlein: senza consenso, è violenza sessuale
Il testo è stato approvato dai deputati all'unanimità, ora passa al Senato. Ecco che cosa cambia e quanti anni di carcere si rischiano
Violenza sessuale, introdotto il concetto di "consenso attuale"
Il Parlamento ha deciso di passare dalle parole ai fatti e, complice anche un accordo tra la premier Meloni e la segretaria del Pd Schlein, è stata approvata una nuova legge per cercare di fronteggiare il dramma della violenza sessuale. Senza "consenso libero e attuale" si configura il reato appunto di violenza sessuale. Lo prevede la proposta di legge approvata dalla Camera all'unanimità con 227 sì. Il testo, che passa al Senato, è frutto dell'approvazione di un emendamento in commissione Giustizia delle relatrici Carolina Varchi di FdI e Michela Di Biase del Pd, dopo una trattativa che ha coinvolto anche la premier Giorgia Meloni e la segretaria Elly Schlein.
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"Chiunque compie o fa compiere o subire atti sessuali a un'altra persona senza il consenso libero e attuale di quest'ultima è punito con la reclusione da sei a dodici anni", recita la nuova versione del reato. Oggi l'articolo 609-bis parla solo di chi costringe "con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità". Insomma, nessun riferimento al consenso della vittima. Cosa che invece la commissione Giustizia ha aggiunto con il voto di ieri. Era da oltre un anno e mezzo che il disegno di legge sulla violenza sessuale era in Parlamento.
La prima firmataria, Laura Boldrini, l'aveva depositato a febbraio 2024. Poi l'iter era proceduto a rilento: a maggio era stato assegnato alla commissione Giustizia di Montecitorio, un anno fa era iniziato l'esame; tra gennaio e febbraio 2025 le audizioni per raccogliere il parere degli esperti; poi, pochi passi avanti formali tra primavera ed estate, prima della pausa. Poi ecco l'improvvisa e determinante accelerata, grazie all'intesa trovata ai massimi livelli tra i due principali politici di maggioranza e opposizione.