Quirinale, Berlusconi grillino agita il Centrodestra. Da Mattarella altro no

Quirinale, il Presidente Mattarella esclude ancora una volta la rielezione

Di Alberto Maggi
Sergio Mattarella 
Lapresse
Politica
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Quirinale, ira FdI e Lega (e pure Fi) per la svolta grillina di Berlusconi sul RdC

 

"Torno dove ho studiato a poche settimane dalla conclusione del mio ruolo e delle mie funzioni di presidente". Le parole di Sergio Mattarella, pronunciate questa mattina alla Sapienza di Roma, durante l'inaugurazione dell'anno accademico, hanno nuovamente gelato la politica. E soprattutto il Partito Democratico. Con il ritorno dell'emergenza Covid in grande stile, la quarta ondata e le nuove restrizioni nei palazzi romani è tornata forte l'ipotesi che il presidente della Repubblica potesse rivedere il suo no al secondo mandato, magari a tempo, lasciando così Mario Draghi a Palazzo Chigi fino al termine della legislatura. Un modo per togliere le castagne dal fuoco alla politica e alla maggioranza eterogenea e litigiosa.

Niente da fare. Il Capo dello Stato a quanto pare ha deciso e nonostante l'emergenza sempre più drammatica e l'allarme per gennaio-febbraio di esperti e medici conferma lascerà definitivamente il Quirinale. Doccia fredda in particolare per il Pd visto che il Mattarella bis è sempre stata la soluzione migliore per Enrico Letta. E sono in molti a pensare che la frase pronunciata alla Leopolda da Matteo Renzi sulle probabili elezioni nel 2022 sia proprio legata al no definitivo, e ribadito oggi, dal Presidente al bis. Nonostante l'incontro di Renzi con il commissario Ue Paolo Gentiloni, nel Centrosinistra sono ormai sicuro che sia impossibile stavolta eleggere un Presidente di area. Serve un accordo con il Centrodestra e, togliendo la riconferma di Mattarella, non resta che Draghi al Colle. Che al 90% vuol dire elezioni in primavera. Anche faticano a decollare le altre candidature non di parte, come quelle di Giuliano Amato, Pierferdinando Casini, Paola Severino e Marta Cartabia.

Sul fronte opposto sono in molti a parlare di clamoroso autogol di Silvio Berlusconi. La capriola carpiata e sconcertante sul reddito di cittadinanza - fino a settimana scorsa il male assoluto da abolire per Forza Italia e da ieri un provvedimento positivo contro la povertà per Berlusconi - non si sa se e quanti voti di parlamentari M5S riuscirà a conquistare, ma certamente ha fatto infuriare moltissimi a destra. In parte ma nella Lega ma soprattutto in Fratelli d'Italia, che proprio settimana scorsa aveva organizzato un flash mob davanti a Montecitorio contro la misura simbolo dei pentastellati. "Si scordi i nostri voti", commenta a microfono spento un deputato del partito di Giorgia Meloni. E, assicurano in Transatlantico, anche nel Carroccio e nella stessa Forza Italia (in particolare eletti al Nord) sono in molti a definirsi allibiti e increduli.