Quirinale, Salvini-Conte-Grillo per Belloni. Letta-Renzi-Di Maio su Mattarella

I leader di Lega e M5s in contropiede, Pd e ministro degli Esteri infuriati: "Indecoroso bruciare il nome di Belloni". Si pensa a Mattarella, Draghi non è out

Politica
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Quirinale, contropiede Salvini-Conte su Belloni. Letta e Di Maio infuriati

E' il giorno del giudizio. Da una parte Elisabetta Belloni, dall'altra le alternative tra le quali ora sembra stagliarsi su tutti un clamoroso bis di Sergio Mattarella. Ma al risultato finale si arriva ancora tra i veleni, che sembravano superati ieri pomeriggio dopo l'incontro a tre fra Matteo Salvini, Enrico Letta e Giuseppe Conte. Così non è stato. Ancora una volta Salvini, ma stavolta soprattutto Conte e Grillo, hanno giocato d'anticipo rischiando di bruciare il nome di Elisabetta Belloni. Il tentativo di intestarsi la vittoria non è passato inosservato e ha rinfocolato i già numerosi dubbi sulla figura della Belloni. 

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Quirinale, Belloni si sentiva fuori dalla corsa non è neppure a Roma

Secondo Repubblica, sono giorni che "Elisabetta Belloni prova a sottrarsi. Non dalle responsabilità, cosa che non ha mai fatto nella sua lunga carriera da servitrice dello Stato. Ma dal tritacarne nel quale è stata — da domenica scorsa, quando per la prima volta il suo nome venne fuori come possibile sostituta di Draghi a Palazzo Chigi — suo malgrado spinta. In questi giorni — con le poche persone con cui ha parlato — non ha nascosto il suo forte imbarazzo per quello che stava accadendo. Un imbarazzo che la colpiva personalmente, lei che ha costruito una vita e una carriera sulla discrezione". Tanto che non si trova nemmeno a Roma.

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Discrezione caduta ieri sera, nell'ennesima mossa che rischia di spaccare tutte le coalizioni. A partire da quella di centrodestra. "Draghi, intanto, osserva quanto accade con crescente apprensione", prosegue Repubblica. Non rinuncia al traguardo del Colle. Ma se non dovesse riuscirci, assicura che resterà al suo posto. Così almeno aveva lasciato intendere poche ore prima a Palazzo Chigi, a colloquio con Antonio Tajani: mi atterrò alla decisione che prenderà il Parlamento – è il senso del ragionamento – salvo che qualcuno non faccia una mossa che cambia lo scenario".

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Letta e Di Maio si sentono traditi da Conte e Salvini: spingono su Mattarella

Sì, anche perché Letta e Luigi Di Maio si sentono traditi, anche perché pare restituita in modo plastica la trattativa Salvini-Conte su Belloni alle spalle di Pd e del segmento dimaiano del Movimento Cinque Stelle. Letta e Di Maio starebbero dunque pensando di convergere su Mattarella. "Facendosi guidare dalla volontà espressa dai grandi elettori che «da due giorni, e in modo trasversale», spingono «a favore della riconferma del presidente Mattarella», specifica il Nazareno in una nota. Il jolly sul quale puntare per sbrogliare una matassa che sembra ormai irrimediabilmente aggrovigliata", scrive Repubblica.

Furia Di Maio: "Indecoroso bruciare il nome della Belloni senza accordo"

Di Maio, in particolare, è durissimo. "Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso", dice come riportato dal Corriere della Sera. D'altronde, anche Italia Viva e Forza Italia dicono no alla Belloni, per motivi diversi. "Non ho problemi ad andare contro il capo dei servizi segreti, non sta né cielo né in terra che diventi presidente. Ma vi rendete conto cosa vuol dire? Non ci sono riusciti Moro, Andreotti, Fanfani, De Gasperi", dice Matteo Renzi, il quale intravede un bis di Mattarella. "Il problema per Mattarella è che ha detto che non vuole il secondo mandato. Non va tirato per la giacchetta, ma, ogni giorno che passa, le probabilita' di una sua elezione aumentano". 

La partita è ancora da giocare, nonostante e anzi forse soprattutto per i tweet di Conte e Grillo sulla presidente donna.

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