Rai Documentari, vice-direttori e... Così la Lega argina lo strapotere del Pd

Rai, i Dem hanno avuto vita facile a mettere le mani sulla tv di Stato

Di Alberto Maggi
(foto Lapresse)
Politica
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Rai, la Lega ha cercato e sta cercando di arginare almeno in parte il potere del Pd. Ecco come

 

La Lega di Matteo Salvini è al lavoro, dietro le quinte, per cercare di arginare lo strapotere, quasi imbarazzante, del Partito Democratico in Rai. Come raccontano fonti qualificate del Carroccio, che seguono quotidianamente il dossier, nel disinteresse del premier Mario Draghi, impegnato su altri temi, il partito guidato da Enrico Letta ha avuto vita facile a spadroneggiare nelle ultime nomine che hanno ridisegnato i vertici della televisione pubblica. L'amministratore delegato Carlo Fuortes è certamente in quota Nazareno, così come la nuova presidente Marinella Soldi.

Un blitz quello del Pd che ha letteralmente annientato i 5 Stelle - come dimostra la finta fatwa di Giuseppe Conte, poi rientrata - e che ha garantito la tenuta del direttore di Rai 1, Stefano Coletta, che presto diventerà anche direttore della fascia chiave prime time, e soprattutto la conquista della guida del Tg1 con Monica Maggioni, defenestrando Giuseppe Carboni (vicino ai grillini). Alla Rai 3 non c'è storia ed è, come sempre, in mano alla sinistra anche con l'arrivo al Tg3 di Simona Sala.

Di fronte a questo quadro, la Lega ha cercato e sta cercando di arginare almeno in parte il potere del Pd. Prima di tutto tenendo saldamente alla guida del Tg2 Gennaro Sangiuliano, con cui Matteo Salvini ha un ottimo rapporto anche personale, ma anche attraverso altre operazioni. Una di questa è la nomina a direttore di Rai Documentari di Fabrizio Zappi, che, secondo i rumor che arrivano da Viale Mazzini, pur non avendo la tessera della Lega dialoga continuamente con il consigliere di amministrazione in quota Via Bellerio Igor De Biasio.

Rai Documentari non è così secondaria in vista del potenziamento di Raiplay e per chi ha intenzione di raccontare il paese in modo completamente diverso rispetto alla solitamente letteratura di sinistra. Documentari e docufilm  insomma, come grimaldello intellettuale per minare la cultura ad oggi patrimonio esclusivo di Letta e Franceschini e dei soli salotti romani.

Attenzione, poi, perché le nomine Rai non sono affatto finite. A breve, dopo le feste di Natale, arriverà una bella infornata di vice-direttori. E la Lega potrebbe piazzarne/confermarne due, uno al Tg1 e uno al Tg3. Infine sulla recentissima nomina di Antonio Di Bella alla direzione del Day Time, cioè le trasmissioni del mattino e del pomeriggio di tutte le reti, c'è stato un fitto dialogo e un consenso trasversale sull'asse tutto di Centrodestra Lega-Forza Italia.