Regionali, Decaro sicuro in Puglia (Emiliano deputato). Fico in Campania. Intesa Pd-M5S, Cdx in alto mare. Meloni tentata dal voto (politico) anticipato
La premier deve assecondare il Quirinale e gli alleati. Inside
Regionali, decisivo il sostegno del M5S a Matteo Ricci (Pd) nelle Marche
L'assenza - pare per motivi personali - di Michele Emiliano, presidente della Puglia, al Forum in Masseria di Bruno Vespa ha alimentato il sospetto che il presidente della Puglia non veda di buon occhio la candidatura dell'ex sindaco di Bari Antonio Decaro come suo successore. Ma, spiegano fonti ai massimi livelli del Partito Democratico, la candidatura dell'europarlamentare che ha preso 500.000 mila preferenze alle elezioni europeo (di cui più di 300.000 solo in Puglia) viene data per scontata. D'altronde non essendoci più la possibilità del terzo mandato, Emiliano ha pochissime armi e starebbe comunque trattando per una candidatura alla Camera alle Politiche del 2027.
E Decaro ha anche ottenuto il sostegno pubblico e ufficiale di Matteo Renzi e di Italia Viva e potrebbe perfino arrivare un'intesa con Azione di Carlo Calenda. Insomma, nel rebus delle Regioni di autunno al Nazareno danno per certa la vittoria in Puglia tanto che il Centrodestra è ancora in alto mare sulla scelta del candidato, che sarà o di Fratelli d'Italia o di Forza Italia (ma per ora di nomi non ce ne sono).
L'altra partita enorme nel Centrosinistra è quella della Campania. Il fatto che il M5S abbia garantito il sostegno a Matteo Ricci (Pd) nelle Marche, contro l'uscente Francesco Acquaroli, meloniano, fa immaginare che ci sia già un accordo tra Elly Schlein e Giuseppe Conte. E malgrado Vincenzo De Luca, Governatore uscente preferisca il pentastellato moderato Sergio Costa al movimentista Roberto Fico, la scelta sul candidato dovrebbe proprio cadere sull'ex presidente della Camera. Così vuole Conte ed ecco perché ha annunciato l'appoggio a Ricci nelle Marche.
De Luca in teoria potrebbe strappare e candidare un suo fedelissimo ma facendo perdere quasi certamente il Centrosinistra la sua popolarità crollerebbe e verrebbe ricordato come l'uomo che ha fatto vincere il Centrodestra. E quindi potrebbe accontentarsi della garanzia della ricandidatura alle Politiche del figlio, Piero De Luca. Anche in Campania la maggioranza di governo è in alto mare. Il candidato sarebbe dovuto essere il forzista Fulvio Martusciello, ma la bufera giudiziaria che lo ha sfiorato indirettamente rende difficilmente percorribile questa strada.
L'ipotesi potrebbe essere quella di un civico, imprenditore, ma di nomi per ora nulla. La Toscana è un'altra regione che il Pd è certo di tenere con Eugenio Giani e qui il Centrodestra potrebbe lasciare la candidatura alla Lega, vista la sconfitta quasi certa. Il Carroccio invece avrà certamente il Veneto, vittoria sicura, che dopo il no al terzo mandato e l'uscita di scena (per ora) dii Luca Zaia vede Alberto Stefani, vice-segretario federale e leader della 'Liga', in pole position. La Valle d'Aosta non viene tenuta in conto essendo una sorta di "mondo a parte" dove tra l'altro si vota con il sistema proporzionale e quindi senza alleanze. Poi sullo sfondo le grandi città, anche se il voto sarà più avanti.
A Roma il Centrosinistra ripresenterà certamente il sindaco Roberto Gualtieri mentre Fratelli d'Italia - Lega e Forza Italia nella Capitale contano pochissimo - sta cercando il nome migliore. Per Giorgia Meloni e la sua "consigliera" - sorella Arianna, Roma è importantissima e infatti in Fratelli d'Italia la caccia al miglior candidato possibile, con tanto di sondaggi riservati, è partita da tempo. A Milano invece, lato Centrodestra, l'unica cosa certa è il veto netto e chiaro di Forza Italia su Maurizio Lupi visti i pessimi rapporti tra gli azzurri e Noi Moderati.
Dall’esito delle Regionali, come già successo a molti suoi predecessori, Meloni potrebbe trarre spunto per anticipare le elezioni politiche, se dovesse constatare un’erosione dei consensi, ma ovviamente le urne anticipate devono sempre passare per il giudizio e gli sforzi del Quirinale e degli altri partiti di governo che quindi in questi mesi pre-Legge di Bilancio, vanno accontentati...sia l’uno che gli altri.
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