Sondaggi, effetto referendum. Ecco quanti voti la Lega 'ruba' al M5S

Giorgetti sempre più vicino al premier Draghi un valore aggiunto per Salvini

Politica
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Di Alberto Maggi

L'operazione referendum sulla Giustizia, che fino ad oggi sta andando indubbiamente bene per la Lega, anche oltre le previsioni, serve a Matteo Salvini a rivitalizzare e a recuperare il rapporto con la base e con i militanti. Il Carroccio è sempre stato un partito che si è fondato sul contatto con il territorio e il lungo periodo di restrizioni e di chiusure legate al Covid ha un po' spento questa spinta popolare. Ecco perché l'idea dei quesiti insieme ai Radicali, oltre a incidere su un tema fondamentale per le libertà dei cittadini, e anche per il mondo produttivo e delle aziende, serve a rilanciare l'azione politica della Lega.

"Tutte le mobilitazioni su temi identitari hanno un effetto di euforia perché mettono in moto la struttura del partito e consentono una presenza fisica nelle piazze e nelle strade con i gazebo", spiega ad Affaritaliani.it il sondaggista Alessandro Amadori. "Anche se alcuni dei referendum per cui è partita la raccolta firme non fanno parte delle storiche battaglie della Lega, il bilancio alla fine è positivo in termine di immagine". Secondo Amadori "con questa operazione Salvini potrebbe pescare nell'elettorato già disorientato dei grillini, per le liti tra Grillo e Conte, riuscendo da qui a settembre a rubare circa 250mila voti dal M5S. Quello del cambiamento sociale e istituzionale, alla fine, è un tema storicamente grillino".

Oltre ai referendum, Salvini si sta muovendo su più fronti. Procede con il progetto di federazione con Forza Italia, che parta dal basso, negando però la nascita di un partito unico ma senza escludere un rassemblement elettorale per le Politiche del 2023 (dipenderà molto anche dalla legge elettorale). Non solo, il leader leghista sta anche trattando con Matteo Renzi su due partite chiave come quella del Ddl Zan e del Quirinale nel 2022 (clicca qui per leggere l'articolo).

E nel Carroccio sottolineano anche la tregua con Giorgia Meloni, siglata grazie a due mosse: il sostegno anche se parziale di Fratelli d'Italia ai referendum e la firma congiunta sulla Carta dei valori europei (per nulla scontata alla vigilia). Quanto alle prossime Amministrative, spiegano da Via Bellerio, Bologna e forse Napoli a parte, la Lega è convinta che a Torino, Milano e Roma la partita sia davvero aperta e la vittoria elettorale non affatto impossibile.

Per quanto concerne infine il clima interno, assicurano fonti leghisti che i rapporti in particolare con Giancarlo Giorgetti sono "ottimi", ovviamente sempre in ruoli e personalità molto diverse. Il ministro dello Sviluppo economico si sta caratterizzando come uno dei principali consiglieri e ministri più fidati e vicini al premier Mario Draghi. E questo, spiega un salviniano doc, "a Matteo serve moltissimi per indirizzare l'azione dell'esecutivo".