Il "Super Maico" Belpietro e i suoi giudizi sull'amatissimo Mattarella

Il discorso di Mattarella? ricordate le cartoline d'auguri che s'inviavano a Pasqua e a Natale, a frasi fatte che ora vengono suggerite dai telefonini?

l'opinione di Paolo Diodati
Sergio Mattarella (Lapresse)
Politica
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"Il '22 inizia con un po' d'ironia", leggo su Affaritaliani. Non so se per colpa mia, del pc o d'altro, l'articolo non si apre e neanche il video. Peccato, ho pensao, magari era un'altra chicca come quella virale sulla telefonata tra medico e padre di famiglia con tre figli positivi. Esilarante e vera. da accoppiare in una metà schermo a Mattarella mentre parla del futuro di m...a che lasciamo ai giovani, sorridendo festosi nel dire ... "Il futuro è vostro!"

Cerco di rimediare, perché mi piaceva l'idea, con un po' di umorismo che non potrà essere leggero e sottile, vista la situazione. Qualche considerazione su Belpietro, giornalista che colloco nell'Olimpo, assieme, per esempio, a Indro Montanelli. Su questo Maestro si arrivò a elaborare un complimento iperbolico che, riflettendoci, considero un falso complimento, al limite dell'offesa. Ma non sottilizziamo e fermiamoci alla prima impressione. Alludendo alla sua chiarezza espressiva di tipo euclideo: "Montanelli riesce a far capire agli altri, anche quello che non ha capito lui stesso". Anche accostandolo a Indro, questo complimento (solo apparente) per Belpietro è inapplicabile, perché degli argomenti che tratta, lui ha capito sempre tutto. Gli andrebbe bene questa definizione: "Belpietro, il Super Maico (apparecchio per deboli d'udito), serve a far diagnosticare i sordi peggiori, quelli che non vogliono capire!"

Che dire di più di lui?  E della squadra che è riuscito a metter su? Siamo seri: nulla! Guardiamo la Verità di oggi, 2/1/2022. Intanto un suo collaboratore, Mario Giordano, finalmente scrive "Demonizzare i non vaccinati, è una barbarie". Meglio tardi che mai: nella scorsa primavera respinse questo concetto: "Persecuzione vaccinale: verso una guerra civile... incivile", ovvero, verso la barbarie, pubblicato successivamente da Affaritaliani.

(SEGUE)

Inoltre, Affaritaliani ha pubblicato il 31/12 scorso, un forse parzialmente contestato articolo di fondo sui 7 anni di Mattarella e il suo saluto di commiato finale, addirittura prima che il solenne discorso venisse pronunciato, tanto si davano per scontate le sue parole. Articolo di fondo subito inquattato (inquattare, voce inizialmente solo toscana, sta per "nascondere una cosa, prima che altri possano vederla"). Il super Maico, con maggiore dovizia di particolari, ha scritto, oggi 2/1/22, le identiche cose di Affaritaliani, con una meravigliosa e imbattibile sintesi: Mattarella, sette anni, nati male e finiti peggio. Si può allora concludere che Affaritaliani è in ottima compagnia, col merito d'aver addirittura preceduto il quotidiano che sta contribuendo alla crisi di Libero e Il Giornale.

Affaritaliani, addirittura metteva in moto, con il suo articolo quasi fotocopia del capolavoro di verità de La Verità, un sondaggio sull'operato di Mattarella con due sole possibilità di risposta: promosso o bocciato. Questo inaspettato sondaggio forse doveva servire per confermare o smentire l'apparente incredibile notizia, riportata nell'articolo capestro su Mattarella, in stridente contrasto con le ovazioni ricevute ovunque: in un precedente sondaggio in rete, il superamato Mattarella, veniva considerato totalmente inaffidabile da circa l'89% dei votanti. Ebbene, attualmente il nuovo sondaggio conferma, davvero incredibilmente, lo stesso risultato. C'è bisogno di Super Maico, per diagnosticare i sordi che non vogliono sentire? Affaritaliani, che giustamente si vanta di dare spazio a tutte le voci, addirittura anche a quelle che danno torto all'unica vera scienza esatta (la matematica), ha anche lettori dal cuore così tenero da notare soprattutto che non s'era aspettato nemmeno lo storico discorso di commiato, sottolineando, col massimo rispetto, che non ci si fosse sforzati neanche un po' per trovare del positivo, almeno nel discorso di commiato. Condannato prima di ascoltarlo: scorrettezza imperdonabile. Ma, dopo aver letto sunto e giudizi? Ci sono state delle belle tiratine d'orecchie! Cerchiamo di correre ai ripari, dando ampia soddisfazione a chi ha inviato il rimprovero, ma forse ancora più grande all'oltre 85% che ha messo il pollice in giù nell'attuale sondaggio. Dopo attenta valutazione e immani sforzi d'indulgenza, ecco il positivo sulla (finalmente) ultima apparizione solenne, del nostro: Mattarella, nel saluto finale, non aveva un capello fuori posto: 30/30 e lode al suo parrucchiere; aveva una giacchetta d'una perfezione assoluta. Neanche un manichino l'avrebbe vestita meglio. Per non farla lunga, ricordatevi la celeberrima barzelletta di Walter Chiari, sul miglior sarto di Firenze (il Celledoni).  Quindi: 30/30 e lode al sarto Celledoni che svenò il povero Walter, vestendolo però alla perfezione; le scarpe. Forse non le hanno fatte vedere, ma immagino così lucide da far pensare a un acquisto di pochi minuti prima. 30/30 e lode al calzaturificio;cerone, coloranti vari, insomma il maquillage: bene hanno fatto a non esagerare truccandolo come i Maneskin o Fedez per renderlo aperto ai giovani e più simpatico: 30/30 e lode anche ai truccatori. Il discorso: ricordate le cartoline d'auguri che s'inviavano a Pasqua e a Natale, a frasi fatte  che ora vengono suggerite dai telefonini? Chissà perché ho ripensato a quel repertorio... Il futuro è dei giovani? Toh! Ma va là, incredibile! Finalmente una frase fresca, mai sentita... Una scoperta rivoluzionaria che lo farà passare alla Storia! Finalmente si potrà dare ragione allo sfigatissimo Speranza: siamo da esempio nel mondo. Un esempio da non seguire.

Toh, combinazione! Tolto l'umorismo non leggero, considerata la tragica situazione in cui ha contribuito a lasciarci, identico giudizio del Grande Maico, sul rituale dell'ultimo saluto.

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