Tajani (FI): "Abolire il RdC. Nel partito unico di Cdx anche Meloni"

Rdc, "Così com'è strutturato non funziona e non porta risultati, crea soltanto molto assistenzialismo"

Di Alberto Maggi
Antonio Tajani 
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Politica
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"Come Forza Italia siamo sempre stati contrari al reddito di cittadinanza. Così com'è strutturato non funziona e non porta risultati, crea soltanto molto assistenzialismo". Lo afferma ad Affaritaliani.it il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani. "Lo Stato deve mettere in condizione di lavorare chi ha voglia di lavorare e assistere chi non è in grado. Penso ad esempio ad anziani che non hanno la pensione di reversibilità o alle persone che hanno una disabilità, che possono in alcuni casi anche guarire, e che percepiscono pensioni allucinanti per come sono basse. Noi siamo sicuramente per abrogare questo reddito di cittadinanza, poi è ovvio che bisogna aiutare le persone in condizioni di povertà. Ma per come è strutturato oggi il RdC regala soldi perfino a delinquenti e disincentiva il lavoro, senza contare che i risultati sul lato dell'occupazione sono del tutto irrisori. Non va bene, bisogna assolutamente cambiare tutto. Non è certo il modo con cui lo Stato può essere solidale".

Quanto al Centrodestra e alla possibilità che Lega e Forza Italia si presentino insieme alle elezioni politiche del 2023, Tajani sottolinea: "Il progetto che ha lanciato Berlusconi è quello del partito unico che costruito nel tempo. Non è una questione di liste da mettere insieme, ma un percorso da costruire giorno per giorno. Ora intanto c'è una forte collaborazione tra i partiti del Centrodestra di governo, pur nella loro diversità". Nel partito unico c'è spazio anche per Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni ora all'opposizione? "Assolutamente sì, è di tutti e aperto a tutte le forze di Centrodestra. Ma questo è un progetto per il 2023, intanto stiamo lavorando per rafforzare Forza Italia che deve essere il sema sul quale costruire il partito unico. L'ultimo report Ipsos indica una lenta e costante crescita, attualmente siamo arrivati all'8,5%", conclude il numero due del partito di Berlusconi.