Tommaso Foti attacca l’Annunziata sul 25 aprile: Rai 3 è il feudo della Sx

Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha sbottato contro la giornalista Rai: nel mirino la Festa della Liberazione e i mancati "equilibri"

Di Giuseppe Vatinno
Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e Lucia Annunziata, giornalista
 
Politica

Il direttore di Rai Tre, Franco Di Mare, dovrebbe farsi sentire con i giornalisti: non importa di quale colore politico siano

Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, non le manda a dire. E così dopo la trasmissione Mezz’ora in più andata in onda ieri su Rai 3 ha sbottato: “Ancora una volta Lucia Annunziata non perde occasione per manifestare il proprio disprezzo per questo Governo, sferrando l'ennesimo e durissimo attacco senza alcuna ragione. La sua ultima perla è quella di definire questo "un 25 aprile diverso da tutti gli altri: un 25 aprile di negazione dei diritti. Ma di quali diritti parla? Quali diritti starebbe negando il Governo Meloni?”.

Foti poi non scorda il passato e così ha richiamato l’attenzione su un episodio avvenuto tempo fa e che provocò non poco scalpore. “È contro ogni equilibrio nell’informazione che chi è chiamato a svolgere una funzione di servizio pubblico si esprima così faziosamente nei confronti del Governo. Un Governo che – piaccia o meno alla Annunziata – è frutto del voto degli italiani. Dopo la parolaccia in diretta durante il confronto con il ministro Roccella, oggi c’è ricascata. Proprio come quando, nel 2013, ospite l’allora segretario nazionale del PdL, la stessa conduttrice si permise di affermare, rivolgendosi al centrodestra ‘voi siete impresentabili’. Insomma: Lucia perde il pelo ma non il vizio”.

Effettivamente se l’Annunziata agisse in una rete televisiva privata, come La 7, le sue esternazioni sarebbero eccessive ma comunque plausibili per una giornalista notoriamente schierata a sinistra –vedi il caso di Lilli Gruber o Corrado Formigli- ma svolgere questo compito da una Rete pubblica come è Rai Tre è non solo sconveniente ma anche provocatorio.

Proprio perché la Rai è finanziata con i soldi di tutti occorre tenere un comportamento equilibrato, evitando di fare politica attiva a spese di tutti i contribuenti. Diciamo per correttezza che l’Annunziata non è la sola ad utilizzare la Rai per fare propaganda, seguendo scrupolosamente i dettami di Antonio Gramsci. Un altro caso analogo, di cui ci siamo più volti occupati in passato, è anche quello di Marco Damilano in onda, guarda caso, ancora su Rai Tre con il suo Il Cavallo e la torre.

Certo non siamo nei Paesi anglosassoni con un giornalismo in cui l’informazione è rigorosamente separata dai fatti, però quello che sta accadendo in Rai Tre è veramente troppo. Finora Giorgia Meloni ha cercato di evitare polemiche proprio per non essere tacciata di inferenze politiche sulla Rai ma l’uscita di ieri di Foti è significativa che la misura è colma e le cose potrebbero cambiare rapidamente. Poi c’è da considerare il caso de Il Tempo che fa, condotto dal Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.

Si tratta del caso più clamoroso di utilizzo del denaro pubblico per fare politica di parte e cioè di sinistra. E non si capisce neppure il ruolo di una “comica” -come la Littizzetto- ormai sfiatata e avanti negli anni che continua a fare battute e battutine che non fanno ridere nessuno, con l’aggiunta di una fastidiosa propensione a tematiche sessuali.

Insomma, le parole di Foti potrebbero essere l’inizio di un cambiamento che gli elettori del centro – destra ma anche gli italiani non di parte si aspettano da tempo e cioè un naturale riequilibrio dell’informazione sulla rete pubblica. Il direttore di Rai Tre, Franco Di Mare, dovrebbe farsi sentire con i giornalisti, non importa di quale colore politico siano, che utilizzano la tv pubblica in maniera così faziosa. Se non ora quando?

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