Vaccino bambini al via, ipotesi obbligo e scuole chiuse per i non vaccinati

Vaccinazione per la fascia 5-11, si parte. Occhi puntati sull'andamento della pandemia

Di Alberto Maggi
Politica
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Vaccinazione obbligatorietà per tutti? Ecco che cosa rischia chi non la fa

 

Sulla somministrazione del vaccino contro il Covid-19 ai bambini tra i 5 e gli 11 anni, "l'Ema potrebbe anticipare una decisione tra oggi e domani", in anticipo rispetto alla data prevista del 29 novembre. Lo ha affermato Giorgio Palù, presidente dell'Agenzia italiana del Farmaco e membro del Comitato tecnico scientifico, ai microfoni di SkyTg24. Se la decisione dell'Ema arriverà entro dopodomani, ha ipotizzato Palù, "da lunedi' potremmo avere in Italia il vaccino per i bambini".

E' fatta, scatta la vaccinazione anche per i bambini in tenera età, nonostante i dubbi di alcuni scienziati ed esperti. Ma i numeri dicono che la quarta ondata della pandemia corre soprattutto tra i più piccoli e quindi occorre intervenire. Ma attenzione, perché la fascia 5-11 si comincia già a ipotizzare, o quantomeno a non escludere, l'obbligatorietà della vaccinazione contro il Covid, malgrado ci siano ancora otto milioni circa di persone under 12 non immunizzate.

Tra le ipotesi che circolano, in prospettiva non certo dal primo dicembre, c'è anche quella di consentire l'ingresso nelle scuole, dalla materna alla primaria, soltanto ai bambini vaccinati contro il Covid a partire dal mese di marzo, lasciando quindi alle famiglie tre mesi di tempo per mettersi in regola. Tutto dipenderà dall'andamento della pandemia e dalla diffusione nelle fasce d'età più giovani, ma il divieto di entrare a scuola per i bambini non vaccinati è una soluzione che viene presa in considerazione e non esclusa a priori.

Così come, sempre dall'inizio del prossimo anno, anche la vaccinazione obbligatoria per tutti (tranne chi esonerato per motivi medici) è un'ipotesi sul tavolo delle autorità politiche e sanitarie. Nessuna coercizione fisica a fare il vaccino (non arriverebbero le forze dell'ordine a casa), ma - stando a quanto trapela - tra le possibilità ci sarebbe quella di conseguenze serie per chi, nonostante l'eventuale obbligo imposto dalla legge, si ostinasse a non voler fare le dosi contro il coronavirus.

Qualche esempio? Si va da sanzioni pecuniarie, alla perdita del lavoro (in particolare se dipendenti pubblici), dalla decurtazione della pensione alla perdita del diritto elettorale passivo, cioè di ricoprire incarichi pubblici. Insomma, nel giorno in cui il governo vara il Super Green Pass, la politica già pensa alle prossime settimane e, se la situazione dovesse ulteriormente peggiorare, a nuove rigide restrizioni.