As Roma nella bufera per il video hot. La confessione al fedelissimo di Totti

Oltre alla dipendente, sarebbe stato licenziato anche il suo fidanzato. Il silenzio assordante del club su questa vicenda e il vero responsabile impunito

di redazione sport
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As Roma, i due impiegati nell'ufficio e il baby calciatore colpevole protetto dal club

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda del video hot che ha portato al licenziamento di una dipendente dell'As Roma, la vittima di tutta questa storia. Oltre alla donna che lavorava nel club giallorosso da quasi dieci anni, infatti, è stato cacciato anche il suo compagno, che compariva in quel filmato intimo che è stato sottratto dal telefonino della dipendente da un calciatore della Primavera. Il giovane giocatore - riporta Il Fatto Quotidiano - avrebbe ammesso di aver sottratto il video con le immagini intime di due impiegati della società nell’ufficio di Vito Scala, grande amico ed ex preparatore atletico di Francesco Totti oltre che dirigente del club di Trigoria. La "confessione" - secondo quanto risulta a Il Fatto - risalirebbe al 4 ottobre scorso, quando da giorni il filmato circolava tra calciatori, dipendenti e dirigenti della società. Oltre a Scala erano presenti altri tre appartenenti al club.

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Il giocatore avrebbe detto tra le lacrime di essersi fatto prestare il telefonino dalla ragazza ripresa nel video: non è chiaro se sapesse già cosa cercare o l'abbia trovato per caso. Quel che è certo è il licenziamento della vittima con la motivazione di "incompatibilità ambientale". Silenzio della società sulla vicenda e, a quanto risulta a Il Fatto, non sarebbero state prese iniziative disciplinari nei confronti del calciatore della Primavera che avrebbe ammesso di aver diffuso il video e quindi confessato un reato ai danni di dipendenti che la società aveva l’obbligo di tutelare. Circolano solo chiacchiere informali che giustificherebbero l’operato del club. Intanto il caso si allarga anche alla politica, Alleanza Verdi Sinistra, tramite la deputata Elisabetta Piccolotti, annuncia un'interrogazione parlamentare sulla vicenda.