Juve news: CR7 corteggiato da Real, City e PSG. Addio Fair Play Finanziario

La rivelazione dalla Spagna: Cristiano Ronaldo vuole lasciare la Juventus. Il PSG punta a formare un incredibile tridente con Messi e Neymar

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Cristiano Ronaldo al PSG, con Messi e Neymar? Quella che potrebbe apparire come una mera ipotesi di fantacalcio è invece una possibilità di calciomercato con qualche solida base di realtà

Il giornalista spagnolo Edu Aguirre, amico personale di CR7, ha svelato il desiderio del portoghese di lasciare la Juventus e le società in grado di potersi permettere un giocatore del genere si contano sulle dita di una mano. 

CR7: Real Madrid e Manchester City, porte ancora aperte

C’è una pista che porta al Real Madrid, dove Cristiano Ronaldo ritroverebbe Carlo Ancelotti, ma se le merengues metteranno mano al portafoglio sarà probabilmente per un talento più giovane come Kylian Mbappè, intenzionato a lasciare Parigi proprio per non dover convivere con troppe primedonne. Il Manchester City avrebbe la forza economica per portare a compimento l’operazione, ma Pep Guardiola continua a ribadire che la sua abiura del dogma del falso nueve è legata all’innamoramento per Harry Kane, una pista che il City non molla. Il capitano dell’Inghilterra è un attaccante dalle caratteristiche molto diverse rispetto a quelle di CR7, che finora non ha mai voluto svolgere il ruolo di centravanti puro.

Cristiano Ronaldo: PSG o un ultimo anno alla Juve

A 36 anni e mezzo, Cristiano Ronaldo potrebbe quindi rimanere alla Juventus per l’ultimo anno previsto dal suo contratto, per poi lasciare mano libera all’agente Jorge Mendes di trovargli un’ultima tappa della sua pazzesca carriera, senza i vincoli previsti da contatti in essere. Rispetto al trasferimento al PSG, i dubbi non sono nella disponibilità del munifico presidente Nasser al Khelaifi: fatto 30, potrebbe facilmente fare 31 e completare la collezione di figurine con l’astro lusitano. Ma come farlo, rispettando i vincoli imposti dal Fair Play finanziario?

Fair Play Finanziario al capolinea

A dire il vero, le regole che la Uefa impose all’inizio degli anni Dieci paiono già da tempo passate in cavalleria. A volerne l’introduzione fu Michel Platini, per mettere un po’ d’ordine in un mondo messo a soqquadro dall’ingresso degli sceicchi arabi e degli oligarchi russi. La Uefa oggi guidata da Alexander Ceferin pare ormai vicina all’abrogazione di ciò che resta del FPF, come già si è capito dalle proposte della “luxury tax” e del “salary cap”, quest’ultimo scopiazzato dagli sport americani nonostante le evidenti differenze del contesto. Quasi certamente sarà il meeting organizzato per settembre l’occasione nella quale formalizzare il giro di boa, con grande gioia dei club più ricchi, a partire da Manchester City e PSG, che avranno meno difficoltà nel comprare chi vorranno, almeno fino al raggiungimento di quella Champions League che inseguono da un decennio, con l’arrivo dei nuovi e ricchissimi proprietari stranieri.

Superlega bocciata, ma si riprendono le sue proposte

Che l’uomo del destino sia Cristiano Ronaldo o il prossimo talento che assurgerà a gloria internazionale, in fondo cambia poco. Forse è più rilevante il fatto che ciò avvenga alla vigilia del mondiale organizzato in Qatar da novembre a dicembre del 2022, un appuntamento nato dal peso dei petroldollari e destinato a rivoluzionare forse definitivamente la liturgia del pallone che abbiamo conosciuto in oltre un secolo di storia. E, forse, in maniera ancora più radicale rispetto al progetto della Superlega che Ceferin e la Uefa hanno tanto osteggiato negli scorsi mesi. Lo scontro con i club “ribelli” ha toccato punte di altissima tensione ed è davvero curioso che ora si pensi di introdurre due nuove regole (“luxury tax” e “salary cap”, appunto) che facevano parte del pacchetto di innovazioni proposto dalla vituperata Superlega.