Cronache

Cutro, parenti vittime: nessun aiuto da vivi, fatelo da morti

 

Crotone, 9 mar. (askanews) - "Abbandono", "disagio", "mancanza di una regia". Sono le accuse che arrivano da Crotone da associazioni e parenti della vittime del naufragio di Cutro per la gestione dopo la strage di sopravvissuti e familiari, lanciate in un incontro con la stampa davanti al Palamilone a cui hanno partecipato anche i deputati di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Francesco Emilio Borrelli.Bonelli ha attaccato la prefettura di Crotone definendola la "grande assente in questa vicenda": "Il mediatore culturale era marocchino e parlava solo arabo, è come se a me chiedessero di tradurre dal tedesco. Questo è il livello".A parlare, i parenti delle vittime che nelle scorse ore hanno organizzato anche un sit-in per evitare lo spostamento a Bologna delle bare, poi annullato. A tradurre per tutti c'è Hassad, volontario, viene da Roma e da giorni si è fatto portavoce e mediatore culturale.Zara viene dalla Germania e ha un fratello disperso: chiede di continuare la ricerca per trovare tutti i corpi.Parla anche la sorella della giornalista afgana Torpekai Amarkhel, morta a 42 anni nel naufragio.Vorrebbe rimpatriare il prima possibile la salma, non può fermarsi ancora molto in Italia, ci sono tante difficoltà "Era una giornalista - dice - nessuno l'ha aiutata quando era viva, almeno aiutatela da morta. Era in pericolo in Afghanistan lavorava anche con gli italiani, aveva chiesto aiuto".Questo ragazzo ha perso i genitori mentre il fratello è tra i sopravvissuti, è uscito dall'ospedale ma "non sta bene" dice, vorrebbe portarlo con sè in Germania al più presto ma ha le salme di madre e padre a cui pensare.I familiari hanno voluto ringraziare la popolazione per l'aiuto e l'accoglienza.