Cronache

I consumatori italiani: fluidi e molteplici quando fanno la spesa

 

Milano, 24 giu. (askanews) - Le tradizionali categorie di analisi dei consumatori italiani - età, genere, Nord-sud, centro-periferia - non sono più adatte a raccontarli. Oggi i comportamenti sono frammentati, liquidi e ora più che mai sono necessarie lenti nuove per analizzare questa complessità. Il "Nuovo codice consumi" realizzato da GS1 Italy in collaborazione con Ipsos e McKinsey si è dato proprio questo obiettivo: raccontare gli italiani che comprano nel 2022 e immaginare il loro carrello della spesa nel 2030, fornendo nuovi strumenti interpretativi a istituzioni e filiere del largo consumo."Due anni fa, eravamo nel pieno della pandemia, non riuscivamo a comprendere alcuni comportamenti che sono venuti ancora più fuori quando crescevano tanto le vendite, non capivamo perchè alcune categorie crescevano molto e altre meno - ha detto Francesco Pugliese, presidente GS1 Italy - in realtà stavamo guardando con gli occhiali sbagliati, quindi da questo è partita la ricerca".Il Nuovo codice consumi, presentato a Roma durante l'evento "La spesa e gli italiani: scenari e impatti sul sistema Paese", ci restituisce l'immagine di una pluralità di comportamenti dei consumatori che rompe i tradizionali schemi del largo consumo, chiamato a rispondere a questa nuova complessità. Due le direttrici complementari per districarsi in essa. La prima: non esistono più gli italiani come gruppo omogeneo, esistono comunità di sentire, 9 in tutto, in cui gli individui entrano ed escono con fluidità, tenendo anche comportamenti all apparenza contrastanti; la seconda: le aree geografiche scompaiono a favore di quattro territori identificati in virtù del tessuto sociale e produttivo che li caratterizza. Ne esce un consumatore eclettico, molteplice, fluttuante, ossimorico."Quando ho visto la ricerca - ha detto - ho fatto l'analisi su me stesso e lì ho capito che non ero ascrivibile a una community soltanto ma al contrario a seconda del prodotti di cui parlavo dicevo qui sono così qui sono pomì; ognuno di noi agisce in maniera differente a seconda della categoria di prodotto dove agisce piuttosto che il punto vendita, in realtà sono presenti tutte le community in tutti i territori ma hanno pesi differenti e anche attitudini differenti rispetto allo stesso problema".Per fare questo è stato adottato un nuovo metodo di analisi qualitativo e quantitativo, partito con l'identificazione di sei temi chiave nel rapporto degli italiani con la spesa e i consumi, che ha coinvolto 36 famiglie italiane, 5 key opinion leader del settore e 4 mila responsabili di acquisto. Grazie a questa metodologia è stato possibile arrivare a definire quattro scenari al 2030, ciascuno caratterizzato da un crescente livello di complessità in cui le community variano in base a evoluzione demografica, contesto socio-economico e trend socio culturali. Ma quali sono le strategie che le aziende del largo consumo dovranno adottare per vincere le sfide poste dal mercato?"C'è bisogno prima di tutto di condividere informazioni - ha osservato Pugliese - di scegliere chi dei fornitori è il partner strategico rilevante per il posizionamento come insegna e con quelli condividere tutte le informazioni per fare piani di medio-lungo termine". Una collaborazione di filiera che diventa cruciale per vincere la sfida del largo consumo nella nuova, complessa, normalità.