Cronache

"No delivery day", rider in piazza per più diritti: non ordinate

 

Roma, 26 mar. (askanews) - E' il "No delivery day". Niente consegne dei rider in oltre 30 città italiane, con l'invito ai clienti a non fare ordinazioni sulle piattaforme di consegne a domicilio, cresciute in modo esponenziale da un anno a questa parte con la chiusura di bar e ristoranti e la gente costretta a casa per la pandemia.La mobilitazione nazionale è stata organizzata dalla rete RiderXiDiritti per porre l'accento sul fatto che in tutta Europa le aziende mettono in regola i ciclofattorini e gli garantiscono diritti, sicurezza e salario. In Italia, invece, in molti ancora rifiutano il confronto con le organizzazioni sindacali per arrivare a contratti che tutelino i rider.A Napoli è stato organizzato un presidio in piazza Municipio e un blocco stradale che ha creato disagi alla circolazione. Mario Mazza di RiderXidiritti: "Oggi siamo qui per lanciare un messaggio alle piattaforme, abbiamo deciso di aderire allo sciopero per dire basta alle nuove assunzioni e all'abuso di over serving da parte delle piattaforme che per avere più rider il sabato sera continuano ad assumere e noi non abbiamo più consegne in settimana, non abbiamo orario fisso, i guadagni si sono azzerati e le tariffe si sono abbassate. Il contratto firmato il 3 novembre da Assodelivery Ugl non ci ha dato né tutele né diritti, ha peggiorato le nostre condizioni; chiediamo tutele, diritti e un lavoro vero".Un altro rider: "Siamo diventando troppi, devono bloccare le assunzioni, non si prende più una consegna, rischiamo di fare incidenti con lo scooter, ci mettiamo sotto l acqua con il freddo, rischiamo le rapine, poi c'è l'usura del mezzo, ci perdiamo solo di benzina e assicurazioni. Chiediamo l'orario minimo garantito, anche se non riusciamo a prendere una consegna in due ore, e che si blocchino le assunzioni".