Cronache

Per Amnesty International in Italia crescono razzismo e xenofobia

 

Roma, (askanews) - E' un'Italia razzista e xenofoba, poco propensa ad accettare e tollerare il diverso, quella che si appresta a votare alle elezioni del prossimo 4 marzo. Questo il duro ritratto tracciato da Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia, in occasione del lancio del Rapporto 2017-2018 dell'organizzazione:"Un'Italia intrisa di odio, ostilità, che discrimina, Un'Italia razzista e xenofoba, che rifiuta le opinioni diverse, le culture diverse. Non so se è questa l'Italia che vogliamo, purtroppo è l'Italia che sta uscendo da questa campagna elettorale, da questi ultimi mesi di dibattito politico".Per Rufini sono cambiate molto le cose negli ultimi anni. Se nel 2014 l'Italia era orgogliosa di salvare i migranti in mare e considerava l'ospitalità un valore importante, oggi c'è la paura dell'altro, che spesso sfocia in episodi di razzismo e violenza, come a Macerata, o a Palermo e Perugia". Una paura ingiustificata, ricorda, se si pensa che in Italia il tasso di crimini violenti è sotto la media europea.Per questo Amnesty si è dotata di strumenti per combattere l'odio. Una "Task force: Hate Speech", specializzata nel monitoraggio, attivazione e contrasto alla diffusione dell'odio online, lavorando anche sul territorio, da cui è emerso che migranti e rifugiati sono l'80% delle vittime di questa ostilità, e un progetto di monitoraggio sulledichiarazioni di 1.400 candidati alle elezioni in tuttaItalia.Ne risulta che 117 candidati hanno utilizzato sistematicamente espressioni di odio, che in alcuni casi si configurebbero anche come reati; il 50% delle dichiarazioni sono da attribuire a candidati della Lega, il 27% a Fratelli di Italia e il 18% a Forza Italia. E il 79% delle dichiarazioni ha come bersaglio la migrazione."Se la politica non sarà capace di riportare il dibattito sulla retta via, su quella del confronto democratico e civile, sulrispetto delle altre persone, è un'Italia che rischia di andare a rotoli" conclude Rufini.