Culture

Manzon e Moresco le nuove uscite per "Il bosco degli scrittori"

 

Milano, 24 set. (askanews) - Da sempre le piante esercitano una profondissima fascinazione sull'attività creativa degli scrittori. Si potrebbe dire che molti di loro hanno legato a un albero, reale o immaginario, una parte spesso rilevante della loro opera. Da questa idea nasce la collana "Il bosco degli scrittori" edita da Aboca. Gli ultimi due titoli pubblicati sono Canto degli alberi di Antonio Moresco e Il bosco del confine di Federica Manzon, la scrittrice racconta come è nato il suo libro.Per me il rapporto con questa collana, in modo un po' sotterraneo, è stato importante perchè mi ha dato la spinta per raccontare qualcosa intorno a cui stavo girando da tanto tempo, con questa collana sono riuscita a scrivere di Trieste, del confine boschivo dei Balcani che a me sta a cuore da molto tempo".Guardando all'intelligenza del mondo vegetale, alle sue straordinarie qualità sistemiche, si può ridestare la coscienza del genere umano come racconta Antonio Moresco parlando del suo ultimo lavoro scritto interamente durante il lockdown."Mi auguro che una botta simile, una catastrofe provocata da una molecola replicante invisibile, dovrebbe far capire agli uomini che non siamo padroni e veniamo messi in ginocchio da una cosa "da nulla". Il libro racconta, a parte alcune riflessioni su quello che sta accadendo, la mia scoperta di un mondo, quello vegetale con le radici che non avevo mai considerato, è una specie di incontro ravvicinato del terzo tipo con un mondo che ci circonda ma siccome sta zitto ci sembra che non esista. Invece guardandolo da vicino quando non c'è nulla intorno ci viene incontro una forma di vita che non avevamo mai preso in considerazione".Una collana che fa riflettere sul rapporto tra scrittore e la natura proprio a partire da un albero."Io credo che come per tutte le cose scrivere sia un modo per noi per capire meglio e darci una chiave per leggere la complessità de mondo. Stare in contatto con la natura non vuol dire solo avere uno sguardo ecologico e rispettare gli alberi ma è qualcosa di più complesso, perchè la natura è il luogo che viene prima di noi, ci costituisce e predetermina e rientrare in relazione con la natura penso possa dirci grandi cose di noi. La scrittura è il primo mezzo con cui capiamo noi stessi e il resto"."Intanto uno scrittore non lavora solo di testa, ma anche di pancia, cuore, corpo e braccia, quindi in un certo senso non è molto diverso da un albero anche se l'albero non ha la cabina di regia del cervello, che è una grande risorsa ma anche una fregatura. Vedere però come lavorano gli alberi, come le radici comunicano tra di loro può insegnare molte cose anche a noi e al nostro modo di vivere personale e collettivo".In totale i volumi della collana, ad oggi, sono 8. Gli autori che hanno scritto per Aboca sono stati Enrico Brizzi, Ferruccio Parazzoli, Carmine Abate, Luca Doninelli, Alberto Garlini e Gian Mario Villalta.