Politica

Fra gli iraniani che piangono Raisi: "È un martire"

 


Teheran 22 mag. (askanews) - "Sono più preoccupata per il futuro che triste". Mohadeseh Jalali, casalinga è una delle migliaia di iraniani che hanno partecipato a Teheran ai funerali del presidente Raisi, morto in un incidente in elicottero. "Sono preoccupata per ciò che accadrà dopo di lui". "Sono venuta perché il mio cuore va a coloro che sono diventati martiri e dovevamo venire per dimostrare che piangiamo quei martiri", dice Zahra Monfared, professione insegnante.Nella capitale dell'Iran su enormi striscioni il defunto presidente viene salutato come "martire". Secondo quanto riferito da afp residenti di Teheran hanno ricevuto chiamate al telefono che li esortavano a partecipare al corteo funebre: un rito di lutto collettivo, ma chi non partecipa resta invisibile, come gli attivisti e i parenti delle migliaia di persone mandate a morte da Raisi quando era procuratore."Siamo qui per onorare i nostri cari, portare avanti la loro eredità e mandare un messaggio ai nemici della rivoluzione: il cammino di questi martiri continuerà - dice Ali Mousavi Nejad , impiegato statale - e non possono dissuadere la gente dal sostenere la rivoluzione".