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Cronache
2 giugno: Mattarella a Codogno: "Da qui ripartiamo con coraggio"
(fonte Lapresse)

Mattarella: è il tempo dell'impegno, no spazio per polemiche - "Questo è il tempo dell'impegno che non lascia spazi a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando a Codogno. "E' il tempo dell'impegno che non lasci spazi a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il nostro Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte", ha detto Mattarella.

Mattarella: grazie governo-amministratori, affrontato epidemia ignota - Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha ringraziato "presidenti di Regione, sindaci e governo nazionale" per aver "affrontato il vortice dell'emergenza", causato da un'epidemia "sconosciuta anche alla scienza" e "imprevedibile" nella sua evoluzione, senza le strutture "proporzionate alla dimensione del contagio". Mattarella ha sottolineato che "in Italia per primi siamo stati investiti da un fenomeno sconosciuto anche alla scienza. Chi si è trovato ad affrontarlo ha dovuto procedere spesso per tentativi, di fronte all'imprevedibilità del comportamento dell'epidemia, non esistendo farmaci o strutture proporzionate alla dimensione del contagio. Attraverso il presidente Fontana e il sindaco Passerini desidero ringraziare tutti i presidenti di Regione, sindaci e amministratori che col governo nazionale hanno affrontato il vortice dell'emergenza". E "grazie ai nostri concittadini per l'esempio che hanno dato a tutta Europa e al mondo".

Mattarella ringrazia sanitari: curato tutti senza fare domande - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rinnovato anche da Codogno il ringraziamento al personale sanitario che ha affrontato l'emergenza coronavirus, sottolineando che hanno curato tutti "senza domandarsi chi fossero, senza chiedere da dove venissero, che idee professassero, ma guardando soltanto al loro essere persone". Nel suo intervento nella piazza del municipio, Mattarella ha rivolto "auguri intensi e affettuosi a coloro che sono malati e stanno lottando per la guarigione", rinnovando "la riconoscenza della Repubblica a quanti si sono prodigati per curarli e assisterli, negli ospedali, nei presidi sanitari, a domicilio, senza domandarsi chi fossero, senza chiedere da dove venissero, che idee professassero, ma guardando soltanto al loro essere persone". Ha assicurato il Capo dello Stato: "Non dimenticheremo quanto fatto con generosa abnegazione da medici, infermieri, personale sanitario, farmacisti: lungi dal sottrarsi al loro compito hanno contrasto l'epidemia con coraggio, sovente ponendosi a rischio. Molti sono rimasti vittime del loro dovere. Non vi sono parole adeguate per esprimere questa riconoscenza che tutti avvertiamo. Con loro la gratitudine va alla scienza e alla ricerca - ha agginto Mattarella - su cui sono riposte le attese di tutti per l'individuazione di farmaci specifici e di un vaccino".

2 giugno, Mattarella depone corona di fiori a cimitero Codogno - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato Codogno dopo aver visitato il cimitero della cittadina simbolo dell'emergenza Coronavirus in Italia in occasione delle celebrazioni del 2 giugno. Al cimitero di Codogno Mattarella ha omaggiato le vittime del Covid-19 con una corona di fiori presidenziale. Per ricordare le vittime del Coronavirus è stata posta una targa all'ingresso del cimitero: "Il Presidente della Repubblica a ricordo dei caduti del Covid-19". Il presidente Mattarella era stato stamattina al municipio dove ha incontrato i sindaci della prima zona rossa, il governatore Fontana e altri istituzioni del Lodigiano. Dopo aver lasciato il municipio verso il cimitero il capo dello stato è stato applaudito dalla folla e ha ricambiato salutando. Applausi dei cittadini anche poco prima della partenza verso Roma.


Dopo una cerimonia di circa un quarto d'ora, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lasciato il cimitero di Codogno per fare ritorno a Roma. Il Capo dello Stato ha deposto una corona di fiori davanti alla targa che commemora le vittime del coronavirus. Sia all'arrivo che quando e' andato via le numerose persone presenti all'esterno del cimitero hanno tributato un lungo applauso a Mattarella.

2 giugno: Mattarella a piazza Venezia

In precedenza il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato accolto in piazza Venezia da una folla in attesa della cerimonia della deposizione di una corona di fiori per la Festa della Repubblica. Al suo arrivo si sono levati degli applausi, mentre la folla era  rigorosamente tenuta dall'altro lato della piazza rispetto all'altare della Patria. Alla cerimonia le alte cariche dello Stato.

2 giugno, Mattarella ai prefetti: "Punto di riferimento nell'epidemia"

"Cari Prefetti, nel 74° anniversario della fondazione della Repubblica rivolgo a voi – e, per il vostro tramite, agli amministratori locali e a tutti coloro che ricoprono pubbliche funzioni – l’augurio più sincero affinché questa data sia occasione per ciascuno di una rinnovata riflessione sui valori fondativi repubblicani". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio ai Prefetti d'Italia, in occasione della Festa della Repubblica. "La ricorrenza del 2 giugno coincide quest’anno con un momento particolarmente difficile per il Paese, che si avvia alla ripresa dopo la fase più drammatica dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Le dimensioni e la gravità della crisi, l’impatto che essa ha avuto su ogni aspetto della vita quotidiana, il dolore che ha pervaso le comunità colpite dalla perdita improvvisa di tante persone care, hanno richiesto a tutti uno sforzo straordinario, anche sul piano emotivo. L’eccezionalità della situazione ha determinato difficoltà mai sperimentate nella storia della Repubblica, ponendo a tutti i livelli di governo una continua domanda di unità, responsabilità e coesione" prosegue il Capo dello Stato. "Nella prima fase dell’emergenza, voi Prefetti siete stati fortemente impegnati a garantire da un lato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, dall’altro la continuità delle filiere produttive e dei servizi essenziali nonché, più in generale, la tenuta sociale ed economica dei territori". Il Presidente sottolinea che "affiancando e sostenendo, con generosità e abnegazione, l’azione dei Sindaci, delle Autorità sanitarie e di tutte le componenti del sistema di Protezione Civile, siete stati un sicuro punto di riferimento per le Istituzioni locali e i singoli Cittadini". 

2 giugno, Mattarella: "Bisognerà fare i conti con i traumi prodotti dalla crisi" 

"Molte - ricorda - sono state le vittime della malattia fra quanti l'hanno affrontata per motivi professionali o per incarichi ricoperti: rivolgo il mio grato, commosso pensiero a Sindaci, Sanitari, appartenenti alle Forze dell’ordine e a tutti i pubblici dipendenti deceduti a causa del virus. Non sono mancati – anche tra voi Prefetti – coloro che sono stati colpiti dal contagio e hanno tuttavia continuato, anche dall’isolamento o dalla degenza e con strutture amministrative spesso indebolite dall’epidemia, a spendersi senza riserve nell’interesse della comunità: ad essi rivolgo un particolare ringraziamento e l’augurio di un definitivo ristabilimento".  Ma per Mattarella "la crisi non è terminata e tanto le Istituzioni quanto i Cittadini dovranno ancora confrontarsi a lungo con le sue conseguenze e con i traumi prodotti anche nelle dimensioni più intime della vita delle persone. La necessità di frenare la diffusione del virus ha imposto limitazioni alla socialità, sacrificando l’affettività e i legami familiari; i più giovani sono stati temporaneamente privati dei luoghi in cui si costruisce e rafforza il senso civico di una collettività, primi fra tutti la scuola e lo sport; distanze e diffidenze hanno accresciuto le situazioni di solitudine e di marginalità delle persone più deboli, esposte a nuove forme di povertà, deprivazione e discriminazione, quando non di odioso sfruttamento.Allo stesso tempo, la sospensione delle attività produttive e commerciali ha acuito le difficoltà degli operatori economici, rendendoli, inoltre, più esposti e vulnerabili ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata; nuove emergenze e incertezze incombono sulle prospettive occupazionali di molti comparti da cui dipendono il benessere e la serenità di intere aree del Paese". "Rispetto a tali rischi - prosegue il Presidente - i Prefetti sono chiamati ad una paziente attività di mediazione sociale e di tessitura e confronto con le altre Autorità locali per definire, in ciascun territorio, efficaci modelli di prevenzione e intervento, adeguati alle specificità dei singoli contesti. Il senso di responsabilità e le doti di resilienza che hanno animato le comunità nei momenti più drammatici della crisi vanno ora trasposti in un impegno comune verso gli obiettivi del definitivo superamento dell’emergenza e di una solida e duratura ripresa".    "Con questi sentimenti - conclude il presidente Mattarella - rinnovo i più cari auguri di buon lavoro a voi Prefetti e a tutte le Istituzioni locali, con l’auspicio che la ricorrenza del 2 giugno possa rafforzare la consapevolezza e l’orgoglio della missione cui ciascuno è chiamato anche in questo delicato passaggio della storia del Paese".

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