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Cronache
Covid-19, seconda ondata: pareti mobili per la sicurezza negli ospedali

Arrivano dalla Puglia le proposte integrate di pareti mobili e sistemi per ambienti a contenimento biologico “Anti-Covid”, nuova soluzione per le strutture ospedaliere che si stanno attrezzando nell’eventualità di una nuova ondata di contagi da Covid-19 nell’autunno.

A idearle è Mangini Group, azienda con grande esperienza nella progettazione di pareti mobili e modulari ad alto contenuto tecnologico, con la sua divisione “Mangini Healthcare”, nata unendo alla solidità del Gruppo il know how di Acotec, azienda specializzata nel Turn Key per i settori farmaceutico e sanitario, recentemente acquisita.

La divisione “Mangini Healthcare” ha studiato insieme al Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura dell’Università Federico II di Napoli il primo sistema antisismico, solido, flessibile e sicuro per la realizzazione in tempi record di ambienti per la sanità.

Dall’allestimento in 5 giorni di un’unità di terapia intensiva sino allo studio di veri e propri Modular Hospital, interi ospedali creati o equipaggiati in pochi mesi, a contenimento biologico, rispettosi dei più elevati standard di tenuta, complanarità, resistenza meccanica agli urti, agli agenti chimici e al fuoco. In grado quindi di resistere sia ad un terremoto, che al dilagare del virus.

Massimo Mangini, Presidente di Mangini Group, spiega com’è nato il progetto: “Siamo un’azienda con oltre 60 anni di storia, produciamo in Italia, in Puglia da sempre, con grande esperienza nella progettazione e nel design degli spazi per il lavoro. La pandemia Covid-19 che ha travolto tutti, in modo inaspettato, ci ha fatto capire come sia fondamentale avere spazi per la salute adeguati. Da qui la volontà di metterci al servizio del Paese e del sistema ospedaliero progettando soluzioni che possano essere utili a ripensare gli ambienti della sanità, affinché siano davvero sicuri, duraturi, funzionali, accoglienti e capaci di gestire nel miglior modo possibile un’emergenza”.

La pandemia Covid-19 ha infatti sottolineato l’esigenza di “aggiornare” il sistema ospedaliero italiano, anche attraverso le proprie strutture - 1000 istituti di cura, di cui il 51,80% pubblici ed il rimanente 48,20% privati accreditati (fonte Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale 2019 su dati 2017). Sono stati due i principali percorsi intrapresi in Italia: da una parte, la realizzazione ex novo di reparti interamente e unicamente dedicati ai pazienti affetti dal virus (su tutti la controversa Fiera di Milano e la Fiera di Civitanova Marche, progetti che sono costati oltre 30 milioni di euro), dall’altra la riconversione di intere strutture ospedaliere o di alcune parti di esse (Lazio e Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto).

Infine, altre strutture hanno scelto una via ibrida, isolando un padiglione o un reparto destinato ai pazienti positivi, con accessi separati, personale diversificato e percorsi ‘puliti’, per evitare qualsiasi possibile contatto. La configurazione dei sistemi integrati di pareti anti Covid-19 ideate da Mangini è funzionale per tutte e tre le ipotesi, dal momento che consente di realizzare sia interi ospedali sia reparti modulari solidi e installabili con rapidità e consente anche il restyling d’interni. Una volta terminato l’uso, le pareti anti-Covid possono essere smontate e ricollocate in altri siti, con altre funzioni. L’alta tecnologia, la totale gestione della filiera Made in Italy, la progettazione e la produzione totalmente interne e integrate garantiscono soluzioni “chiavi in mano” e sono ciò che rende unica la proposta Mangini per l’assistenza ospedaliera italiana.

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