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Cronache
Delibera Lega in giunta lecchese: "Una parte della città chiusa ai migranti"

Zone rosse, quelle dove i migranti non possono essere ospitati, quelle blu, dove la deroga è possibile solo previo specifico nulla osta da parte dell’amministrazione.

Niente centri di accoglienza profughi vicino alle scuole e alla stazione ferroviaria.
Le aree dove i richiedenti asilo possono trovare alloggio sono ridotte a pochi spazi confinati in periferia, con il singolare piano regolatore che entrerà in vigore nell’arco di pochi giorni.

Questo è quanto succede a Calolziocorte, nel Lecchese, meno di 14 mila abitanti, giunta di centrodestra, una trentina di migranti presenti in strutture proprio nei pressi di scuole e parrocchia.
Come raccontato dal Corriere della Sera la giunta leghista della città sta attuando provvedimenti per la questione migranti..

«Ma il regolamento che il consiglio comunale ha approvato a maggioranza non è retroattivo — tiene a precisare il sindaco leghista Marco Ghezzi —. Chi c’è rimane, vogliamo però prevenire situazioni di possibile disagio in futuro. Per questo abbiamo individuato gli spazi dove gli immigrati non saranno accolti. Un provvedimento simile a quello già esistente per le sale slot».

«Considerando prioritario favorire processi di integrazione con i residenti e viste le molteplici problematiche sociali e di sicurezza che questo tipo di strutture possono generare, tra i centri di accoglienza e le zone sensibili, una quindicina in tutto, dovrà esserci una distanza minima di 150 metri, misurata calcolando il percorso pedonale più breve», riporta il documento varato dal consiglio, con il no delle opposizioni, che si preparano a dare battaglia.

«Stiamo pensando di coinvolgere le associazioni che seguono i migranti per presentare ricorso al Tar. Il pericolo reale del gioco d’azzardo viene paragonato a quello della presenza dei profughi, come se fossero tutti ladri e spacciatori» dice Diego Colosimo, di «Cambia Calolzio». «Ho seri dubbi sulla legittimità di un provvedimento evidentemente discriminatorio, che vuole ghettizzare gli stranieri in periferia. Ci rivolgeremo al prefetto», sostiene Sonia Mazzoleni del Pd.

Il sindaco Ghezzi. «Lavoriamo a questo regolamento da sei mesi e lo abbiamo approvato nel momento in cui l’emergenza è cessata per non dar adito a polemiche e in un’ottica di programmazione. Abbiamo visto cosa è accaduto a Lecco, con i profughi alloggiati in strutture vicino alle scuole, che spacciavano agli studenti. I cittadini, che ci hanno votato, sono con noi».

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