Omicidio Tramontano, la sorella: "Io e Giulia non ci parlavamo. Impagnatiello? Quando eravamo in Aula..." - Affaritaliani.it

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Omicidio Tramontano, la sorella: "Io e Giulia non ci parlavamo. Impagnatiello? Quando eravamo in Aula..."

Chiara racconta un retroscena inedito e confessa: "In Tribunale ho pensato a un modo per fargli male, non ne vado fiera"

di redazione

Omicidio Tramontano, la sorella di Giulia e quel grande senso di colpa

Giulia Tramontano è stata uccisa il 27 maggio 2023 dal suo fidanzato a coltellate e con lei è morto anche il bimbo che portava in grembo. Alessandro Impagnatiello è stato condannato all'ergastolo in primo grado. Ma per la famiglia della vittima il dolore è ancora immenso. La sorella di Giulia, Chiara racconta come è cambiata la sua vita dopo quell'omicidio e svela il suo senso di colpa. "Io e Giulia - racconta Chiara a Il Corriere della Sera - nell'ultimo mese avevamo litigato. Non ci parlavamo da quando mi aveva detto che sarebbe andata a Ibiza con Alessandro. Venivano da un periodo di conflittualità, Giulia si era confidata con me e sapeva che in quella relazione non c’era nulla da salvare. Ma ha accettato quel viaggio per "ricucire", senza confrontarsi con me. Mi sono arrabbiata e lei mi ha risposto che la vita era sua".

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"I sensi di colpa - prosegue Chiara a Il Corriere - te li porti dietro per sempre. Non c’è niente della mia vita che non mi riporti continuamente lì, a mia sorella uccisa... Se mi fermo, penso e pensare è un tormento. Perciò, da due anni, non mi siedo su un divano, non vedo un film e, se mi alleno, i trenta secondi di pausa fra un esercizio e l’altro sono insopportabili... Se poi per un attimo mi diverto, penso che è ingiusto verso Giulia che non c’è più…". Poi svela alcuni retroscena sul killer: "Era assente, non accompagnava mai Giulia a Napoli, diceva che veniva e poi non veniva. Non sembrava uno che voleva costruire una famiglia, come sosteneva a parole. E mi sembrava manchevole di contenuti: con lui non sapevo mai di che parlare. Però, avrei detto che era un mediocre, un superficiale, ma non un violento".

"Ora so che, quando ci siamo visti per l’ultima pizza a marzo, - racconta la sorella di Giulia - aveva già iniziato ad avvelenare mia sorella: ha mangiato accanto a mio padre mentre stava cercando di uccidergli la figlia e il bambino che aspettava. Per me è un essere immorale, non chiamatelo essere umano. Io sono spesso entrata da un varco senza metal detector: avrei potuto anche presentarmi armata. C’è stato un momento in cui ci siamo sfiorati entrando in aula. Non ne vado fiera, ma ho passato in rassegna tutti i modi in cui avrei potuto fargli provare una piccola parte della sofferenza che ha inflitto a mia sorella".

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