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Cronache
Processo penale, il governo pone la fiducia. Polemica: "Vergognosa arroganza"
Toga al palazzo di giustizia

Processo penale: il governo pone la fiducia alla Camera

La riforma del Processo penale approda nell'Aula della Camera dopo essere stata licenziata in seconda lettura dal Senato, il 15 marzo scorso, con il voto di fiducia su un maxi emendamento presentato dal Governo. E la questione di fiducia dovrebbe, con ogni probabilita', essere posta dall'esecutivo anche oggi sul ddl che contiene, fra l'altro, norme che modificano la disciplina della prescrizione dei reati e una delega al governo sulla disciplina delle intercettazioni. E' quanto si apprende in ambienti parlamentari. Sono circa 600 gli emendamenti al testo presentati per l'esame dell'Assemblea, 100 quelli segnalati, con la possibilita' su questi, regolamento alla mano, nel caso in cui si procedesse all'esame degli articoli, di diverse votazioni segrete.

Sisto: "Atto di vergognosa arroganza"

"La fiducia sul ddl di riforma del processo penale sarebbe un atto di vergognosa arroganza: il Pd continua, scientificamente, a mortificare il dibattito parlamentare e le dinamiche democratiche che dovrebbero guidare un percorso legislativo di qualita'". Lo dichiara il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto. "Sono in discussione - prosegue - delle norme penali di grande e profonda rilevanza, e questo rende ancor piu' indigeribile la chiusura del Pd a qualsiasi modifica e il disprezzo dimostrato per le prerogative delle istituzioni parlamentari e soprattutto per i diritti fondamentali dei cittadini", conclude.

M5S: una riforma vergogna che protegge la corruzione

"Una protesta necessaria a fronte dell'ennesima fiducia posta da questo Governo, in perfetta sintonia con quello di Renzi. Fiducia che nasconde la paura dei franchi tiratori, perché se il Pd voleva questa riforma del processo penale poteva metterci la faccia, invece ancora una volta si nasconde, insieme ad Alfano e Verdini. Un riforma che non fa nulla per la prescrizione, mette il bavaglio alla stampa con il divieto di pubblicazione delle intercettazioni rispettando i diktat di Napolitano, taglia i fondi alle intercettazioni stesse, così i magistrati avranno più difficoltà e il tempo contato per chiudere importanti indagini per i reati di corruzione, mafia e terrorismo ed inoltre benefici a pioggia per i detenuti in alta sicurezza, così potranno impartire ordini dalle carceri". E' quanto si legge in una nota del gruppo del M5S alla Camera. La dichiarazione è genericamente attribuita ai deputati stellati della commissione Giustizia. Quella del M5S in aula a Montecitorio, prosegue il comunicato, è stata "una protesta ordinata ma dura, perché il tema della Giustizia riguarda tutti i cittadini che da domani si troveranno a dover fare i conti con una riforma pessima che non solo difende la corruzione, ma mette a rischio la loro sicurezza con benefici per chi è in carcere invece di affermare la certezza della pena". "In un silenzio sconcertante c'è stato un vero colpo di mano che ha visto rinsaldarsi il patto tra Renzi e Alfano che fanno le sceneggiate a favore di telecamere ma poi firmano insieme leggi vergogna peggio di quelle di Berlusconi", conclude la nota dei 5 stelle

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