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Cronache
Sugli scaffali sempre meno latte fresco e mozzarella. La zootecnia è a rischio

“Il settore zootecnico non si può fermare, va scongiurato il peggio”. E’ questo il senso dell’allarme lanciato da Coldiretti Campania e dal Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop con due distinti appelli al governatore Vincenzo De Luca. Lo scopo: salvaguardare l’intero comparto evitando possibili ricadute sociali ed economiche per il minore consumo di prodotti caseari da parte del canale ho.re.ca e delle famiglie. Ma anche rivolto ad arrestare i quantitativi di latte che ogni giorno varcano le frontiere verso l’Italia, mettendo in crisi gli allevatori con il rischio di trovarsi con le eccedenze di latte nelle stalle. A tale proposito il presidente dell’organismo di tutela della mozzarella ha anche chiesto a De Luca un intervento della Regione per il ritiro del latte di bufala in eccesso dal mercato.

Non si esce, non si compra se non il necessario, non si consuma. E la produzione cala. Intanto“ogni giorno 5,7 milioni di litri di latte straniero invadono l’Italia con cisterna o cagliate congelate low cost di dubbia qualità. E parte di questi quantitativi arrivano anche in Campania proprio mentre, in piena emergenza coronavirus, alcune aziende di trasformazione cercano di tagliare i compensi riconosciuti agli allevatori”. Così dichiara Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania. “Ci risulta che parte di questi quantitativi sotto forma di cagliate arrivano anche a diverse imprese casearie della regione. A chi va il latte estero? Chiediamo al ministro competente e al presidente De Luca di conoscere quanto latte arriva da fuori e di rendere pubblici gli elenchi dei caseifici campani che importano cagliate dall’estero. Una situazione non sostenibile in questo periodo di emergenza, che abbassa di fatto le quotazioni del prodotto locale con il risultato di mettere in crisi l’intero settore della zootecnia. E’ inspiegabile -sottolinea ancora Loffreda- come tutto questo accada quando i produttori caseari si rifiutano di ritirare i quantitativi previsti dai contratti e di speculare sul prezzo concordato con gli stessi allevatori. Tutto questo, con i supermercati presi d’assalto, le famiglie che preferiscono acquistare latte a lunga conservazione che quasi sempre è lavorato con prodotti provenienti dall'estero e con gli allevatori che continuano a mungere nelle stalle per garantire le produzioni e i rifornimenti nelle dispense delle famiglie”.

In gioco per il rappresentante di Coldiretti c’è il futuro degli allevamenti che garantiscono anche il primato tricolore in Europa nella produzione di formaggi a denominazione di origine protetta. Quando una stalla chiude, spiega il direttore di Coldiretti, “si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado”. L’allarme viene anche dal presidente del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop, Domenico Raimondo, oggi ha avuto un colloquio telefonico con il presidente De Luca sulle gravi conseguenze dell’emergenza Coronavirus sulla filiera bufalina e sulle misure urgenti da adottare. “Ho illustrato le difficoltà che sta vivendo il comparto e gli interventi immediati per scongiurare il peggio”, dichiara Raimondo che aggiunge: “Con il presidente De Luca c’è piena condivisione delle problematiche e delle strategie. Il governatore ha assicurato il massimo impegno per adottare misure rapide a favore del comparto, che rappresenta un pilastro dell’economia agroalimentare del centro-sud. Nel mese di marzo che sta per finire abbiamo assistito a un calo della produzione di mozzarella di bufala campana Dop di circa il 50%, legato soprattutto al blocco dei ristoranti e delle pizzerie. Chiediamo che ora ognuno faccia la sua parte per evitare ricadute sociali ed economiche che sarebbero drammatiche”.

 

 

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