Per Alex Pompa ipotesi di accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela
Omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela è l'ipotesi d'accusa che la procura di Torino muove ad Alex Pompa, il ventenne che il 30 aprile scorso uccise a coltellate il padre per difendere la madre, pare dall'ennesima aggressione da parte del compagno. L'inchiesta è stata formalmente chiusa. Alex andrà a processo. La difesa ha venti giorni di tempo per le proprie deduzioni.
Alex rischia oltre 20 anni di detenzione. Attualmente si trova ai domiciliari nella propria abitazione a Collegno. "Sei l'unico che ascolta. Devi intervenire in modo drastico. Qui rischiamo tutti la vita" è il messaggio che Alex e il fratello avevano scritto allo zio la sera dell'omicidio di Giuseppe Pompa, 52 anni.
Il pm Alessandro Aghemo ha chiuso le indagini sull'omicidio commesso nella casa in cui Alex è tornato a vivere di recente con la madre. A giugno, dalla casa di un amico, Alex aveva sostenuto l'esame di maturità, occasione nella quale l'allora ministro all'istruzione, Lucia Azzolina, gli telefonò per sostenerlo. Poi si è iscritto all'università.
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