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Culture
Pirelli e l'adv dagli Anni Settanta a oggi. “La pubblicità con la P Maiuscola”
Credit Photo Nick Zonna

Una raccolta di 800 immagini per ripercorrere la storia della pubblicità Pirelli dagli anni Settanta agli anni Duemila e l’evoluzione delle sue strategie, tecniche e linguaggi. Nasce così La Pubblicità con la P Maiuscola”, il nuovo libro edito da Corraini Edizioni e curato dalla Fondazione Pirelli. Il volume è il seguito di “Una Musa tra le ruote. Pirelli: un secolo di arte al servizio del prodotto”, il cui racconto interessava il primo secolo di vita dell’azienda (1872-1972).

 

Il libro - disponibile in italiano e in inglese – è stato presentato nel corso di un evento al Teatro Franco Parenti alla presenza di Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente Esecutivo e Ceo di Pirelli e Presidente di Fondazione Pirelli, Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda,  Paola Dubini, Docente dell’Università Bocconi di Milano, Vicky Gitto, Chief Creative Officer di Young & Rubicam, Aldo Grasso, Docente dell’Università Cattolica di Milano e critico televisivo, e Antonio Calabrò, Consigliere Delegato e Direttore della Fondazione Pirelli.

Per l’occasione, una selezione di materiali pubblicati nel volume sarà esposta nel foyer del Teatro Franco Parenti nei giorni successivi all’evento.

 

Il volume fotografa in 448 pagine l’evoluzione della pubblicità dall’era analogica a quella digitale e il ruolo di protagonista di Pirelli grazie a spot ancora oggi impressi nella memoria. Lo spot tv Pneumatici con la P maiuscola” (1978), che ha ispirato il titolo del libro, in cui vengono riprese da 85 metri di altezza 140 auto che compongono la famosa P lunga, è una straordinaria impresa dell’era pre-digitale. Oppure ancora lo spot “Pirellibility” (1981), uno dei primi esperimenti di pubblicità realizzata interamente in digitale. La storia degli anni Settanta e Ottanta, in particolare, viene ripercorsa attraverso i lavori realizzati dall’agenzia Centro del gruppo Pirelli, esempio di “house agency” italiana, che “traghetta” la comunicazione Pirelli dalla tradizione del graphic design - con grandi nomi a livello nazionale e internazionale quali Pino Tovaglia, Salvatore Gregorietti, Derek Forsyth, Gerhard Forster e François Robert - alle strategie marketing oriented. Gli anni Novanta sono quelli delle grandi agenzie internazionali che realizzano campagne globali con testimonial del cinema e dello sport: da Sharon Stone, a Carl Lewis a Ronaldo. L’immagine di Carl Lewis in tacchi a spillo, fotografato da Annie Leibovitz - più volte autrice anche del Calendario Pirelli - e lo slogan “Power is Nothing without Control” del 1994 rimangono una pietra miliare nella storia della pubblicità.

 

A guidare il lettore nella storia della pubblicità Pirelli, affermatasi nel tempo come una delle aziende più innovative a livello di comunicazione, saranno testi introduttivi di approfondimento di Antonio Calabrò, che inserisce la storia della comunicazione Pirelli nel contesto politico-economico internazionale, e quello di Paola Dubini, docente dell’Università Bocconi di Milano, sull’evoluzione della pubblicità in Italia e nel mondo. Seguono i saggi di Carlo Vinti (Università degli Studi di Camerino) e di Michele Galluzzo (Università IUAV di Venezia) che approfondiscono l’evoluzione delle tecniche e dei linguaggi pubblicitari del gruppo. Una riflessione sulla “Corporate image” è affidata, invece, a Giancarlo Rocco di Torrepadula, Direttore Relazioni Esterne Pirelli negli anni Novanta.

 

Ricca di spunti anche la sezione centrale del libro, dedicata alle campagne pubblicitarie, suddivise in comunicazione istituzionale, comunicazione sociale e campagne di prodotto, con un particolare focus sugli pneumatici.

 

Al libro, che sarà disponibile anche in versione e-book, sono associati un sito web (advbook.fondazionepirelli.org), e una web-app accessibile tramite QR code che permetteranno di fruire delle tante pubblicità audiovisive (dai Caroselli dei primi anni Settanta agli effetti speciali degli spot con Carl Lewis e Ronaldo degli anni Novanta, fino allo spot “Wild”, con la partecipazione di nomi “hollywoodiani”), oltre a materiali pubblicitari aggiuntivi (esecutivi di stampa e stampati), alla descrizione degli interventi di restauro e a molti altri contenuti speciali che verranno implementati parallelamente al lavoro della Fondazione Pirelli.

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Tags:
la pubblicità con la p maiuscolapirelli





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