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Culture
Mostre/ Tensione e materia nelle nature morte di Guttuso
Renato Guttuso - Bucranio, mandibola di pescecane e drappo nero contro il cielo, 1984

di Simonetta M. Rodinò

 

“Non ho mai organizzato oggetti da dipingere. Ho sempre dipinto le cose che mi stanno intorno. Un rapporto diretto. Che cerco di trasmettere quando faccio un quadro”, così affermava Renato Guttuso. Proprio agli oggetti che negli anni furono suoi compagni di vita è dedicata la mostra “Guttuso. La forza delle cose” , da domani nelle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.

L’esposizione, curata da  Fabio Carapezza Guttuso e Susanna Zatti, è una carrellata cronologica, dagli anni Trenta agli inizi degli anni Ottanta, su una selezione di dipinti/nature morte che hanno come protagonisti gli oggetti via via accumulati nei vari atelier abitati dal maestro siciliano, mancato 76enne nel 1987.

“Entrare nello studio di Renato Guttuso comunicava un’idea di disordine nel quale libri, giornali, tazzine di caffè, posacenere pieni e ancora fumanti, boccette d’inchiostro aperte, pennini intrisi di china erano affastellati sui tavoli, sulle sedie, sulle molte librerie….Un’opera di un amico, una poesia incorniciata, un paio di bolas, un vaso di fiori di plastica sembravano ribaltare la precedente stratificazione mentre invece sedimentavano, sotto l’occhio attento dell’artista”, spiega il figlio adottivo Fabio Carapezza Guttuso.

La rassegna, attraverso una cinquantina di tele propone un taglio insolito, ma inevitabilmente ha portato all’ esclusione dal percorso espositivo di tante opere, simbolo di motivazioni visive di un racconto nato dal suo mondo interiore.

Per capire Guttuso, infatti, non basta vedere i suoi quadri, ma è importante poter approfondire la sua straordinaria capacità di intessere rapporti con altri artisti, anche impegnati in discipline diverse.

Scrittori come Moravia, Sciascia, scultori come Moore, Manzù, che gli dedicò il monumento funebre dove è sepolto, musicisti come Nono, poeti come Pasolini, Montale, Neruda, registi come Visconti, De Sica, maestri della pittura come Picasso, Sutherland, ebbero con lui rapporti di collaborazione artistica da cui sono nate illustrazioni per libri, scenografie, sodalizi talvolta sviluppatisi in movimenti artistici.

Per capire Guttuso …occorre riconoscere la pittura di orientamento comunista: la militanza nella Resistenza e l’adesione nel 1947, insieme ad altri artisti tra cui Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Emilio Vedova, al Fronte nuovo delle arti, il cui scopo era contribuire attraverso l’arte alla ricostruzione del paese. Guttuso si rese interprete delle lotte del proletariato e della crisi della società borghese.

Tornando alle nature morte…ogni pennellata è carica di tensione: la materia è densa, lavorata con impeto e quasi urgenza espressiva, stesa in ampie campiture e dalle cromie squillanti. Così la tela “Natura con drappo rosso”, del 1942, dove, all’interno di un ambiente raccolto, è rappresentata una serie di oggetti dalla forte valenza simbolica. In primo piano un teschio di ariete, simbolo della guerra in atto, ai lati oggetti di un vissuto quotidiano, sulla sinistra un drappo rosso, dalla connotazione ideologica, e sullo sfondo una parziale riproduzione di Cézanne, emblema della ricerca della modernità nell’arte.

 

“Guttuso. La forza delle cose”

Scuderie del Castello Visconteo -  Viale XI Febbraio, 35 - Pavia

16 settembre  - 18 dicembre 2016

Orari: da lunedì a venerdì: 10.00-13.00/14.00-19.00 ;  Sabato, domenica e festivi: 10.00 - 20.00

Ingressi: Intero: 12,00 euro; ridotto: 10,00 euro

Infoline: 0382 33676

Catalogo Skirainfo@scuderiepavia.com

www.scuderiepavia.com

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Tags:
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