Borsa/ Pure i Benetton fanno i conti con l'Ebola. Profondo rosso per Wdf
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
I Benetton avevano già qualche grattacapo con l'andamento del business e con gli aeroporti spagnoli (contratti di affitto più onerosi). Grattacapi costati a World Duty Free, la controllata della famiglia di Ponzano Veneto attiva nelle vendite legate al traffico aeroportuale, ben 20 punti di perdita secchi a Piazza Affari dopo che l'amministratore delegato Josè Maria Palencia aveva lasciato a sorpresa il gruppo e gli analisti di Goldman Sachs avevano tagliato il giudizio sul titolo in odore di profit warning a neutral dal precedente buy.
Ora, per Wdf ci si mette pure il rischio Ebola e in Borsa il fuggi fuggi accelera portando la perdita a ben 22 punti percentuali in sole 5 sedute, andamento che trascina al ribasso pure Autogrill (che di punti sul tabellone delle blue chips ne ha lasciati 13). Già, perché mentre il virus letale nato in Liberia, Sierra Leone e Guinea che ha finora infettato oltre 7.700 persone causando la morte di 3,338, ha fatto capolino anche in Europa con un caso in Spagna e tre a rischio in Germania, il gruppo nato dalla scissione parziale proporzionale da Autogrill nell'ottobre del 2013 è finito "infettato" dall'ondata di vendite che sta caratterizzandole azioni legate al mercato turistico.
A Wall Street se ne sono accorte i colossi del comparto aereo come American Airlines e Delta Air Lines, compagnie dalle tratte a lungo raggio che hanno entrambe sofferto in settimana, la prima avendo perso nell’ultimo mese già oltre il 13%, la seconda oltre il 9%. Ma di improvvisi vuoti d’aria hanno sofferto anche, nel Vecchio Continente, Air France-Klm (-13% nell’ultimo mese) e Lufthansa (-11,3%). Andamenti al ribasso che hanno caratterizzato anche i titoli legati al business del traffico aeroporturale, come quello dei duty free di cui Wdf è leader mondiale.
E così, anche oggi, Wdf è in netto calo a Piazza Affari, con un bollettino che segna un -3,1% a 7,01 euro. Rosso più pensante invece per Autogrill, per cui la perdita sale al 3,68% a 5,37 euro per azione.