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Economia
Dalla tragedia greca a quella cinese. Bruciati tremila miliardi a Shangai

L'effetto domino è iniziato e i governanti e la Banca centrale di Pechino (Pboc) hanno provato ad intervenire. Il Partito Comunista Cinese ora teme che da problema finanziario si trasformi rapidamente in problema politico. Minando così il pilastro che tiene insieme oltre un miliardi di persone in una delle aree più vaste del mondo e cioè i incrinare il grande patto con la gente che prometteva crescita e benessere in cambio di mano libera nelle scelte politico-economiche da parte del partito.

Non si arresta la caduta libera della Borsa di Shangai. Dal massimo del 12 giugno, il listino cinese, nonostante gli interventi del governo e della banca centrale di Pechino, ha perso quasi il 35%, bruciando oltre tremila miliardi di dollari di capitalizzazione. Milioni di piccoli investitori cinesi (circa 80 milioni) sono disperati e hanno iniziato a vendere nel timore che il patrimonio (virtuale in titoli azionari) nelle loro mani stia andando in fumo. Stanno cercando di minimizzare le perdite smontando disperatamente i loro portafogli. Vendite, che si sono trasformate in una fuga precipitosa dopo il fallimentare intervento governativo durante il fine settimana. Uno scenario inimmaginabile fino a qualche mese fa: l'indice principale del listino cinese in 12 mesi è cresciuto di oltre il 150% (fino al picco del 12 giugno scorso).

Il tutto nonostante le misure adottate dalle autorità (la Pboc ha tagliato il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche commerciali se soddisfano alcuni standard di prestito e ha tagliato il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base) e la sospensione del 71% dei titoli quotati. Peggio, secondo un'analisi del Daily Telegraph, la Cina è il vero problema rispetto alla "pantomima greca: mentre gli occidentali si stanno concentrando sulla Grecia, una crisi finanziaria potenzialmente molto più significativa si sta sviluppando dall'altra parte del Mondo. Quella che alcuni stanno iniziando a chiamare il 1929 cinese", come la Grande depressione che travolse gli Stati Uniti.

Anche oggi l’Indice composito di Shangai ha perso il 5,9%. Scendono anche le altre Borse, da Hong Kong a Tokyo. In Asia gli operatori oggi dicono: "Dimenticate la tragedia greca, che fino a domenica è in intervallo e rispetto a quello che succede in Cina rischia di essere solo una commedia". E l’allarme è stato recepito anche dalle Borse americane.

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