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Economia
Le Borse europee tirano il fiato dopo il rally. Piazza Affari -0,25%
L'ingresso della Borsa di Milano in Piazza Affari.

Chiusura debole per le Borse europee che tirano il fiato dopo il recente rally. Dopo una mattinata in deciso calo, gli indici hanno provato a rialzare la testa e, anche se in rosso, sono riuscite a chiudere comunque sopra i minimi di giornata trovando un parziale sostegno nel dato sul mercato del lavoro Usa, migliore delle attese, quando ancora si aspetta l'esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Il sorpasso in Pennsylvania dello sfidante democratico Joe Biden sul presidente in carica Donald Trump fa pensare che l'ex vicepresidente di Barack Obama sia piu' vicino alla Casa Bianca, anche se la Georgia ha annunciato che quasi sicuramente ci sara' un riconteggio dei voti visto il piccolissimo scarto tra i due candidati.

Con Wall Street che viaggia sotto la parita', a Piazza Affari il Ftse Mib ha perso lo 0,25%, a Parigi il Cac40 lo 0,46% e a Francoforte il Dax30 lo 0,7%, risentendo anche del dato sulla produzione industriale tedesca di settembre, peggiore delle attese (+1,6% se mese e -7,3% su anno). Tornando Oltreoceano, nel mese di ottobre il tasso di disoccupazione e' sceso al 6,9% dal 7,9%, contro stime per un calo al 7,7%. I nuovi posti di lavoro creati sono stati 638.000 rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano una rialzo di 530.000; il dato di settembre e' stato rivisto da 661.000 a 672.000, quello di agosto da 1,489 a 1,493 milioni. L'attenzione degli investitori resta elevata anche sulla pandemia da Covid-19, con numeri alti sui contagi giornalieri in tutte le principali economie europee, e sulle trimestrali.

A Piazza Affari, sotto i riflettori per i risultati Inwit (+3,96%), che ha messo a segno la migliore performance del Ftse Mib. Andamento opposto dopo i conti, invece, per Leonardo (-7,23%): i risultati sono buoni ma i flussi di cassa del III trimestre hanno preoccupato il mercato perche' se il gruppo non vedra' una forte crescita di questi nel IV trimestre e' difficile che verranno centrati i target sul debito. Sul fronte dei cambi, il dollaro continua a perdere terreno e la moneta unica passa di mano a 1,1885 dollari (1,184 in avvio e alla vigilia) e a 122,808 yen (122,46 in avvio), con il biglietto verde che 103,321 yen (103,44 questa mattina). Debole, infine, il prezzo del petrolio: il contratto consegna Dicembre sul Wti vale 37,6 dollari al barile (-3,07%), e quello consegna Gennaio sul Brent del Mare del Nord a 39,83 dollari al barile (-2,69%).

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