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Economia
Confindustria, si rompe l'asse Assolombarda-Bergamo-Varese

di Andrea Deugeni
twitter11@andreadeugeni

Si spezza l'asse Assolombarda-Bergamo-Varese. Mentre fioccano le candidature per la presidenza della Confindustria, il presidente della potente associazione meneghina Gianfelice Rocca e il presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi, candidato alla successione di Giorgio Squinzi, restano sempre più isolati nel loro disegno presidenziale. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, c'è grande subbuglio a Varese sulla candidatura Vacchi non condivisa dalla base, una proposta vissuta come una sorta di imposizione da parte di Assolombarda a tradimento di un'alleanza che doveva riportare Varese, dopo tantissimi anni di assenza, nell'agone confindustriale.

Come? Attraverso l'assegnazione di una vicepresidenza del varesino Alberto Ribolla, attuale numero uno di Confindustria Lombardia promotore però di una candidatura del tutto personale e, ormai, completamente sfumata. Vedendo svanire ormai i propri sogni di gloria, pare che Ribolla punterebbe ora a trattare sottobanco per se' la presidenza dell'Università Luiss, poltrona già per altro rivendicata in un colloquio privato con Vacchi dal veneto Zigliotto.

Il caso più eclatante, però, è il grande malumore che sta attraversando Confindustria Bergamo, territoriale trascinata in questa avventura rocchiana a favore di Vacchi dal direttore generale ormai uscente Guido Venturini, da anni sodale di Gianfelice Rocca. La città con una fortissima associazione che annovera al proprio interno una vasta componente di aziende metalmeccaniche è letteralmente in subbuglio e sta sconfessando Venturini su questa presa di posizione unitaria, imputandogli la marginalizzazione dell'associazione bergamasca.

Non casuale, a riprova di tutte queste tensioni, è stata l'intervista di Alberto Bombassei allo stesso Eco di Bergamo con la quale Mr Brembo ha fatto il proprio endorsement al candidato della Piccola Vincenzo Boccia. Un'uscita con un duplice significato: la fine del legame Bombassei-Montezemolo (leggi Marchionne) e la delegittimazione delle grandi e potenti famiglie bergamasche (più interessate al futuro di Ubi Banca che non alla presidenza di Confindustria) nei confronti dell'operato dello stesso Venturini.

Intanto, mentre si attende la discesa in campo del bresciano Marco Bonometti che, dopo Vacchi, Boccia e Regina, porterebbe a 4 le lettere spedite ai saggi per il dopo-Squinzi, gli osservatori delle vicende di Viale dell'Astronomia leggono l'intervista rilasciata al Corsera (in concomitanza con la presentazione della propria candidatura) dal presidente del Sigaro Toscano come un'uscita strategica per andare a occupare lo spazio che sarebbe stato di Storchi e Bonometti, quest'ultimo ancora silente. L'ex capo di UniLazio ha infatti illustrato il proprio programma e difeso i modelli contrattuali dei metalmeccanici. Proprio il comparto dove Storchi e Bonometti sono due pesi massimi.

Radio Confindustria infine registra l'ovvio appoggio della Campania al salernitano Boccia che se scenderà in campo anche Bonometti dovrà vedersela con gli altri tre candidati per mettere le mani sul restante 20% dei voti ancora senza casacca e il rischio invalidazione per Vacchi della propria candidatura da parte dei saggi per aver infranto il regolamento di attuazione della nuova riforma Pesenti (pagina 147).  

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