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Economia
Sistema Moda Italia, dai dazi con gli Usa al Coronavirus. Fashion in ginocchio

Dai dazi con gli Usa alla Brexit, fino all’embargo con la Russia. Ora il Coronavirus. Se c’è un settore che il virus rischia di mettere in ginocchio è il fashion. “Quello cinese è un mercato di riferimento sia per il Retail che per la parte produttiva ”, dice Carlo Palmieri, vice presidente di Sistema Moda Italia con delega per il Mezzogiorno. “Molte aziende del nostro Mezzogiorno  dopo la prima fase di ideazione e stile dei propri prodotti utilizzano “la fabbrica del mondo” cinese per importare prima e distribuire poi i prodotti dei loro brand. Ad oggi però non si conosce il momento di riapertura delle fabbriche cinesi sono e questo ritardo potrebbe causare ritardi sulle consegne programmate per la stagione Autunno/Inverno 2020 con effetti non prevedibili. Inoltre anche in misura inferiore il mercato di sbocco del Far East di alcuni nostri brand è tuttora bloccato con una ovvia riduzione di fatturato. Il sistema moda dell’Italia aveva chiuso il 2019 con un fatturato di circa 90 miliardi di euro, in crescita dello 0,8% rispetto all’anno prima, trainato proprio dall’export,  pari ad oltre il 60% . Ma adesso le stime per fine 2020 sono al ribasso”. 

Quanto peserà il Coronavirus? Palmieri non fa previsioni ma si augura che anche in funzione dei dati sulla diffusione in calo in questi giorni, a breve potranno ripartire attività, ordini e principalmente i consumi. “Solo allora capiremo quanto lavoro è andato perso ma gli imprenditori sono abituati e pronti a recuperare nelle difficoltà. Adesso bisogna restare vigili e in costante attesa per ripartire in fretta. La priorità adesso è l’informazione corretta in modo tale da non trasmettere in questo particolare momento ansia ai nostri consumatori. Per ripartire poi dipenderà poi anche dagli aiuti che il Governo dovrà porre in essere per sostenere la ripresa produttiva e commerciale delle nostre aziende”.

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