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Economia
Edison, nei nove mesi Ebitda a +7,1%. Migliorata la guidance

I conti dei primi nove mesi del 2020 di Edison

Edison ha archiviato i primi 9 mesi dell’anno con ricavi di vendita a 4,521 milioni di euro da 6,114 milioni di euro dello stesso periodo del 2019, risentendo del quadro di riferimento che mostra una forte contrazione sia dei volumi sia dei prezzi di vendita. L’impatto maggiore è sulla Filiera Attività Gas e E&P, i cui ricavi si sono attestati a 2.257 milioni di euro, in diminuzione del 38,8% rispetto a 3.687 milioni di euro nello stesso periodo del 2019. Più contenuta la contrazione della Filiera Energia Elettrica, che ha registrato ricavi pari a 2.789 milioni di euro, in riduzione del 9,4% rispetto ai primi 9 mesi del 2019.

Nonostante il contesto, Edison è riuscita a compensare l’impatto del Covid-19 sulla redditività e ha registrato nei primi 9 mesi dell’anno un Margine Operativo Lordo (EBITDA) in crescita del 7,1% a 511 milioni di euro rispetto a 477 milioni di euro dello stesso periodo del 2019. Un incremento da ascrivere alla Filiera Energia Elettrica il cui Margine Operativo Lordo è aumentato del 13,4% a 346 milioni di euro (305 milioni di euro nello stesso periodo del 2019), soprattutto grazie al contributo delle rinnovabili a seguito dell’acquisizione delle attività di EDF EN in Italia, avvenuta nel secondo semestre del 2019. Fattore che ha bilanciato il minor contributo della generazione termoelettrica determinato, oltre che dal calo della domanda sopra evidenziato, anche dall’indisponibilità degli impianti a gas di Altomonte e Simeri Crichi nei primi mesi dell’anno. In diminuzione anche il Margine Operativo Lordo delle attività di efficienza energetica (47 milioni di euro nei primi 9 mesi dell’anno rispetto a 50 milioni di euro nello stesso periodo del 2019) a causa principalmente del rallentamento di tutte le attività nei servizi industriali ed ambientali, determinato dal lockdown. Il Margine Operativo Lordo della Filiera Attività Gas e E&P, che include il risultato delle attività regolate e del business E&P in Algeria e Norvegia, si è attestato a 237 milioni di euro, in diminuzione di 9 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019, per l’effetto congiunto delle temperature miti e della riduzione dei consumi innescata dal lockdown. Tale impatto è stato compensato solo in parte dall’ottimizzazione delle flessibilità dei contratti di importazione del gas tramite gasdotto.

Complessivamente il Covid-19 ha avuto un impatto negativo sull’EBITDA del periodo stimato in 63 milioni di euro.

Il Risultato Operativo (EBIT) si è attestato a 169 milioni di euro da 207 milioni di euro nello stesso periodo del 2019. Sul risultato hanno inciso ammortamenti e svalutazioni per 280 milioni di euro (251 milioni di euro nello stesso periodo del 2019) e altri oneri correlati alle Attività non Energy per 47 milioni di euro (16 milioni di euro nel 2019).

Il risultato netto da Continuing Operations, ossia della Filiera Energia Elettrica e delle Attività Gas e E&P, è positivo per 102 milioni di euro, in riduzione dai 147 milioni di euro registrati nei primi 9 mesi del 2019 in conseguenza della dinamica sopra commentata e di un effetto cambio sfavorevole.

Nei nove mesi, Edison ha registrato un risultato netto negativo per 78 milioni di euro rispetto a -373 milioni di euro dello stesso periodo del 2019. Tale risultato include la perdita netta per 170 milioni di euro, determinata dalle attività E&P oggetto di dismissione (classificate tra le Discontinued Operations) anche in conseguenza delle revisioni dei termini dell’accordo con Energean Oil & Gas innescate dall’evoluzione negativa dello scenario di mercato del brent e del gas. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2020 è pari a 645 milioni di euro da 516 milioni di euro al 31 dicembre 2019. Nel periodo Edison ha sostenuto investimenti nel settore eolico, in quello dell’efficienza.

La previsione per l’EBITDA 2020 elaborata prima dell’emergenza Covid-19, compresa in un intervallo tra 560 e 620 milioni di euro, è rivista in rialzo tra 585 e 635 milioni di euro grazie alla positiva performance industriale registrata nel periodo malgrado gli effetti della pandemia.

La domanda di energia elettrica e gas in Italia nei primi nove mesi del 2020

Nei primi nove mesi del 2020, la domanda italiana di energia elettrica ha registrato una contrazione del 6,9% a 225,1 TWh da 241,8 TWh dello stesso periodo del 2019, in conseguenza dell’emergenza Covid-19 e delle misure introdotte per il contenimento della pandemia. La flessione è stata assorbita soprattutto dalla produzione termoelettrica (-8,3% a 129,5 TWh) e in parte da quella eolica (-2,5% a 14 TWh), mentre è cresciuta nel periodo la generazione idroelettrica (+4,0% a 36,4 TWh) e quella fotovoltaica (+7,5% a 22,3 TWh). Sul fronte dei prezzi, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) si è attestato su un valore medio di 35,6 euro/MWh, in contrazione del 33,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, per effetto della riduzione sia della domanda sia dei costi di generazione.

Tale dinamica discendente è ancora più accentuata nel segmento del gas, per quanto mitigata in agosto e settembre da una ripresa delle attività economiche. In particolare, nei primi 9 mesi dell’anno la domanda di gas è scesa dell’8,1% a 49,6 miliardi di metri cubi da 53,9 miliardi di metri cubi nello stesso periodo del 2019. Con il segno meno tutti i settori, per gli effetti sia del lockdown sia di temperature invernali sopra le medie stagionali: i consumi di gas per la generazione termoelettrica sono calati dell’8,3% a 18,0 miliardi di metri cubi, gli usi industriali dell’8,2% a 12,1 miliardi di metri cubi, quelli civili del 7,7% a 17,9 miliardi di metri cubi. Sul fronte dei prezzi, nel periodo il gas spot in Italia si è attestato su un valore medio di 9,5 centesimi di euro per metro cubo, pari a una riduzione del 45,6%. Il calo dei prezzi è frutto dell’effetto congiunto di più fattori, l’abbondanza di offerta sul mercato europeo, la riduzione dei consumi generata dalla pandemia e l’inverno mite. In calo anche le quotazioni del petrolio che nei primi 9 mesi del 2020 hanno avuto un valore medio di 42,6 dollari al barile, in flessione del 34,2% rispetto allo stesso periodo del 2019.

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