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Economia
Enasarco, sale la tensione: per Costa conta solo Confcommercio

Ci mancava il “beauty contest”: ma chi affiderebbe alla giuria di un “concorso di bellezza” la scelta del gestore dei propri soldi? Nessuno, ovviamente. C’è concorso e concorso… eppure è proprio la scelta che Roberto Costa, il presidente di Enasarco – la cassa di previdenza privata che cura le pensioni di 230 mila agenti di commercio – ha fatto, con un bel dietrofront rispetto ad una precedente delibera da lui stesso promossa otto mesi fa che invece, molto più opportunamente, prevedeva il metodo ineccepibile della “gara europea” per individuare i nuovi gestori del patrimonio immobiliare.

Misteri dell’ente più importante e certamente più discusso nella variegata galassia delle casse. Che dovrà ora vedersela con un ministero vigilante quello del lavoro, affidato alle cure del vicepremier grillino Luigi Di Maio.

LA REPLICA
Riceviamo e pubblichiamo

Spett. Redazione Affari Italiani

In relazione all’articolo "Enasarco, sale la tensione: per Costa conta solo Confcommercio" a firma del sig. Goffredo Buscaglia, laddove scrive: “Vero, e anche no, visto che amministra risparmio previdenziale primario di pubblico interesse, nel senso che i suoi iscritti non prendono la pensione Inps e se l’ente saltasse, diventerebbero automaticamente oggetto di “salvataggio” pubblico: di qui la vigilanza del ministero del Lavoro e del ministero dell’Economia.” Sbagliando giacché noi agenti di commercio siamo, unica categoria di professionisti, obbligati a iscriverci e versare i contributi sia all’INPS che  all’Enasarco. Tutti gli altri professionisti, quali medici, notai, avvocati etc. sono obbligati solo all’iscrizione alla loro cassa. Sicuramente mi direte che prenderemo 2 pensioni, ma spesso non è così dato che dobbiamo versare almeno 20 anni per ottenerla, altrimenti buttiamo tutti i soldi versati, perché non possiamo cumularli a quelli dell’Inps. Perciò chi si è trovato ad Inventarsi un lavoro a 50 anni, o continua a lavorare fino a 70 anni, o butta tutti i contributi versati

Distinti saluti,

Amedeo Felli

Ebbene, mercoledì Enasarco celebrerà appunto un mega-consiglio straordinario con una ventina di punti all’ordine del giorno, dall’organizzazione dei lavori all’indennità dei sindaci ai rapporti con i gestori dei Fondi, che se tutto dovesse essere esaminato attentamente dovrebbe protrarsi per giorni. E non sarà possibile, ma lo stile gestionale un po’ bonapartista è quello che ormai connota Costa, che per superare la fastidiosa gara europea e procedere con il suo amato beauty contest ha raccolto un parere legale e ha scritto all’Anac, nella persona del presidente Raffaele Cantone, per notificare che essendo Enasarco una fondazione privata può far quello che vuole. Vero, e anche no, visto che amministra risparmio previdenziale primario di pubblico interesse, nel senso che i suoi iscritti non prendono la pensione Inps e se l’ente saltasse, diventerebbero automaticamente oggetto di “salvataggio” pubblico: di qui la vigilanza del ministero del Lavoro e del ministero dell’Economia.

Tutto ciò va letto alla luce di anni di polemiche e carte bollate e di un clima pesante che, per esempio, ha recentemente portato l’unica categoria professionale competente in materia finanziaria, quella dei promotori rappresentati dall’Anas, a prendere posizione con molta severità contro questo stile gestionale, totalmente schiacciato sull’azionista di maggioranza” che è Confcommercio. “Se non ci saranno novità a livello di statuto organizzeremo la raccolta firme per rendere contendibile la Fondazione", ha dichiarato pochi giorni fa Maurizio Bufi, presidente dell’Anasf, lamentando che la sua categoria sia sotto-rappresentata nel vertice dell’ente, dove si prendono le decisioni chiave sulle modalità di gestione del patrimonio, che ammonta a molti miliardi di euro.

Maurizio Bufi, uomo sempre misurato e attento alle parole, stavolta non ha usato mezze misure: "Quando si fanno degli accordi questi devono essere mantenuti. Costa è stato eletto grazie all'importante contributo della nostra categoria professionale”, dice Bufi, “ed è importante livellare il campo da gioco come era stato stabilito in campagna elettorale. Per farlo bisogna intervenire su Stato e Regolamento elettorale di Enasarco per garantire a tutte le rappresentanze, quindi non solo Anasf, lo stesso trattamento".

Di sfondo, la sostanziale scontentezza per la gestione dell’ingentissimo patrimonio dell’ente, scontentezza che – vista dall’ottica competente dei consulenti finanziari – appare particolarmente grave, quasi inquietante. Per questo che Bufi non esclude che l’Anasf possa presentarsi alla prossime elezioni Enasarco da sola. Lo stesso bilancio 2017 è stato, sì, approvato ma con il voto contrario di circa il 45% del mondo agenti, cioè i rappresentati di Federagenti, Confesercenti, FIARC e Anasf. Complessivamente lato agenti sono stati 17 i voti contrari, 22 quelli a favore e 1 astenuto.

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