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Economia
Facebook, la rivelazione di un ex dipendente: "Alimenta l'odio sul web"

Facebook, arriva la rivelazione di un ex dipendente: "Ha sempre preferito il profitto alla sicurezza"

“C’era un piano di sicurezza” e di controlli sui messaggi d’odio e sulla disinformazione che apparivano su Facebook, ma “dopo le elezioni presidenziali del 2020 qualcosa è cambiato”. Gli algoritmi sarebbero cambiati e il sistema sarebbe diventato “meno sicuro”.

A rivelarlo è Frances Haugen, ex dipendente di Facebook, laureata a Harvard, assunta nel 2019 come ingegnere informatico addetta ai dati, ha affermato in un’intervista esclusiva sulla Cbs andata in onda al programma “60 Minutes”. Dal quel momento, sempre secondo Haugen, la piattaforma social avrebbe allentato la censura dei messaggi d’odio e i contenuti che disinformavano sul risultato elettorale, finendo per favorire la diffusione dei messaggi sui presunti brogli.

La donna, considerata la misteriosa “gola profonda” di Facebook, è uscita allo scoperto, mostrando il suo volto e tratteggiando un quadro inquietante della piattaforma cui fa capo a Mark Zuckerberg. Martedì, Haugen è attesa al Congresso per una deposizione. “Hanno sempre preferito il profitto alla sicurezza”.

Facebook amplifica il peggio degli esseri umani”, ha dichiarato, “e questo atteggiamento si è allargato a Instagram. Avevano pensato che se avessero cambiato gli algoritmi per rendere il sistema più sicuro, la gente avrebbe speso meno tempo sui social, avrebbero cliccato meno le inserzioni pubblicitarie” e Facebook “avrebbe fatto meno soldi”. “Hanno sempre preferito il profitto alla sicurezza”, ha aggiunto. Haugen ha raccontato di aver deciso di intraprendere questa battaglia perché ha perso una persona cara a causa delle teorie cospirazioniste che circolavano sui social.

Riguardo Instagram, l’ingegnere ha sostenuto che impatta in modo drammatico sulle adolescenti: “Una ricerca realizzata da Facebook”, ha raccontato, “dice che le giovani donne che seguono contenuti legati al disordine alimentare, più seguono questi temi e più entrano in depressione. E questo porta a usare Instagram di più”.

In una dichiarazione scritta, Facebook si è difesa sostenendo che la compagnia “continua a fare significativi miglioramenti per contrastare la diffusione di disinformazione e contenuti che possano danneggiare le persone. Sostenere che incoraggiamo i cattivi contenuti e non facciamo niente per fermarli non è vero”.

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